La Bussola 2015 per Risparmio e Investimenti (la Settimana Economica)
Come facciamo ormai da diversi anni, anche per questo inizio di 2015 mettiamo a disposizione dei nostri lettori una bussola, ovvero alcune delle proiezioni per le più diffuse tipologie di strumenti finanziari utilizzate dai risparmiatori italiani, frutto delle nostre personali analisi e valutazioni.
Oggetto di approfondimento saranno le tre principali macroclassi che abbiamo avuto modo di analizzare in passato: azioni, obbligazioni e liquidità. Tuttavia, prima ancora di entrare nel merito della trattazione, è fondamentale ricordare come ogni lettore non può prescindere dall’approfondire le informazioni che proporremo e “disegnare” sulle proprie esigenze e disponibilità le eventuali decisioni d’investimento che vorrà prendere. Inoltre, è necessario rammentare lo stretto legame esistente tra l’attesa del rendimento desiderato e l’esposizione al rischio che ognuno è disposto a sopportare.
Tutto ciò premesso, entriamo nel vivo dell’articolo e proviamo a delineare quello che potrà essere l’andamento delle tre macroclassi individuate in precedenza:
- Azioni: sotto questo punto di vista, la crisi è ormai un lontanissimo ricordo. Gli ultimi anni hanno riservato piacevolissime sorprese agli investitori, i quali non solo hanno potuto – ammesso e non concesso che lo abbiano fatto in modo “disciplinato” – recuperare dalle perdite del 2008/2009, ma persino trarre profitto dall’esposizione in questa asset class. Buona parte dei gestori di patrimoni più rinomati e potenti a livello mondiale, non esitano nell’affermare che sarà ancora una volta l’anno delle azioni (evidentemente, con le dovute differenze di carattere geografico e settoriale). Ciononostante, il nostro consiglio è di capitalizzare parte dei guadagni conseguiti, pur rimanendo investiti e “alla finestra”, pronti ad approfittare di eventuali “ghiotte” opportunità;
- Obbligazioni: mentre i clienti retail di banche, poste e assicurazioni “piangono” per la penuria di rendimenti sui propri risparmi e investimenti, i clienti più evoluti (e non parliamo di milionari eo grandi imprenditori, bensì di “semplici” risparmiatori, ma con un maggior spirito d’iniziativa e disponibilità al confronto) brindano alle straordinarie performance dello scorso anno. “Straordinarie” è l’aggettivo giusto per descrivere risultati che vanno ben oltre quanto fosse legittimo attendersi da questa asset class. Anche in questo caso, il nostro parere è di conservare quelle posizioni che ancora possono esprimere valore (a titolo esemplificativo citiamo le obbligazioni globali emesse in dollari), procedendo ad un progressivo realizzo delle plusvalenze. A differenza dell’UE, dove il QE è in procinto di essere avviato (a tal riguardo v’invitiamo a leggere l’articolo da noi elaborato), negli USA tempo del denaro “a basso costo” potrebbe essere scaduto;
- Liquidità: in questo caso ce lo dovete permettere, noi ve l’avevamo detto! La liquidità, sia essa intesa come disponibilità di conto corrente, conti deposito e/o titoli del mercato monetario (ovvero titoli a scadenze brevi e brevissime), è la vera sconfitta del 2014. Rendimenti pressoché nulli, imposte di bollo, commissioni e la spesso dimenticata inflazione, hanno determinato l’erosione netta del capitale detenuto dagli italiani in questa forma di risparmio. Anche per il 2015 vi mettiamo sull’attenti: occhio alla liquidità! Discorso diverso è da farsi nel caso questa sia stata generata dal consolidamento dei risultati conseguiti in precedenza da una delle macroclassi discusse in precedenza.
Anche per quest’anno le “dritte” per il 2015, da approfondire e da implementare sotto l’attenta supervisione di un professionista del settore, sono alla portata di tutti i nostri lettori. Vi ringraziamo per seguirci così numerosi e rinnoviamo l’invito a porci quesiti e curiosità ai quali saremo felici di proporre risposta.
“Ignoranti quem portum petat nullus suus ventus est” ovvero, nessun vento è favorevole al marinaio che non sa a quale porto vuole approdare. – Lucio Anneo Seneca
Seguimi su Twitter => www.twitter.com/TaronnaL
Seguici anche su Facebook => www.facebook.com/lasettimanaeconomica
Header image credits: it.forwallpaper.com