Bolla Immobiliare: Italia e Danimarca agli antipodi
Avete provato, di recente, a chiedere a qualche italiano di età compresa tra i 30 e i 45 anni cosa ne pensi dell’investimento nel “mattone”? Se la risposta è affermativa, probabilmente, ne sarete rimasti sorpresi. I continui cali dei prezzi degli immobili che, da quasi un decennio, hanno colpito il mercato italiano (e non solo) hanno infatti incrinato il rapporto di “venerazione” che le precedenti generazioni avevano per l’investimento in immobili.
Oggi la situazione potrebbe stare mutando nuovamente. I tassi d’interesse sui mutui, particolarmente contenuti rispetto al passato (tanto in versione “fisso”, quanto in versione “variabile”), e il consistente calo dei prezzi degli immobili hanno determinato un ritorno sul mercato immobiliare di cittadini alla ricerca di qualche “occasione”. Ma si tratta davvero di occasioni?
Molto probabilmente potremmo parlare di occasione per quanti siano alla ricerca della prima casa, intesa come immobile presso il quale costituire la propria residenza, ovvero per quanti siano interessati a lasciare un vecchio immobile in favore di uno nuovo con caratteristiche maggiormente consone alle proprie attuali esigenze.
Differentemente, potrebbe non trattarsi di un’occasione per quanti siano interessati a trarre profitto (in termini assoluti) dai propri investimenti. Le ragioni che ci portano ad affermare ciò sono molteplici:
- in tempi di crisi economica, acquistare un immobile per concederlo successivamente in locazione, potrebbe non essere poi così conveniente. Cosa succederebbe se gli inquilini del vostro immobile dovessero, malauguratamente, perdere il proprio posto di lavoro?
- in tempi di crisi economica, acquistare un immobile con l’obiettivo di proteggere il capitale investito potrebbe, altresì, non rivelarsi una scelta azzeccata. L’incremento costante e avvilente dell’imposizione fiscale proprio sugli immobili è ragione di notti insonni per non pochi nostri concittadini;
- in tempi di crisi economica, acquistare un immobile con la “certezza” di una rivalutazione del proprio capitale investito è pura “illusione”. Perché mai i prezzi degli immobili dovrebbero aumentare se: il mercato del lavoro è ancora fermo, le imposte sugli immobili sono ai massimi storici e gli immobili – per loro stesse natura – sono soggetti al deperimento?
Eppure esistono Paesi nei quali il mattone sta vivendo un vero e proprio periodo d’oro!
E’ il caso dei Paesi baltici del nord Europa. In Danimarca, in particolare, sin dall’estate del 2012 si è assistito ad un progressivo aumento dei prezzi degli immobili; incremento tuttora in atto. Nel luglio del 2012, infatti, la banca centrale danese ha deciso di effettuare un ulteriore “taglio” dei tassi di interesse, determinandone l’approdo in territorio negativo. Questa scelta, condizionata anche dal fatto che la Danimarca non aderisce all’euro, non rappresenta un’eccezione tra i Paesi Sviluppati, bensì un’anomala consuetudine degli ultimi anni.
Ciò che, tuttavia, sta caratterizzando le scelte della NDB (Danmarks Nationalbank) è l’incontrollato incremento dei prezzi degli immobili in Danimarca: ovvero di una Bolla Immobiliare.
Come tutte le “bolle”, provando a chiedere cosa ne pensano i danesi, non ci sorprenderemmo se dovessimo ascoltare dichiarazioni estasiate di improvvisati “investitori” contentissimi delle proprie decisioni d’investimento. Esattamente come molti altri investitori prima dello scoppio della bolla dei mutui sub-prime negli USA e proprio come le generazioni meno giovani di nostri concittadini ai tempi del cambio valutario dalla Lira all’Euro. Insomma: “Mattone mio, ti amo…” salvo poi aprire gli occhi e svegliarsi da questo bel sogno con il più classico dei “C’eravamo tanto amati…”.
Sarà, forse, per queste ragioni che alcuni italiani – dimenticando il recente passato – stanno tornando a riassaporare l’idea di investire nel caro vecchio “mattone”?