Per combattere il ristagno che, dagli inizi del millennio, caratterizza l’economia mondiale, c’è bisogno di prendere l’iniziativa; questo spesso comporta anche lo sperimentare nuove soluzioni a vecchi problemi, ed è proprio questo il caso della manovra rinominata Helicopter money, nome coniato dall’ex presidente della Fed, Ben Bernanke, con l’intento di evocare l’immagine di soldi lanciati da un elicottero, e che potrebbe essere il prossimo passo di diverse banche centrali mondiali, tra cui la BCE e quella giapponese.
Questa operazione consiste nel mettere in circolazione una quantità maggiore di moneta, tramite dei finanziamenti ad opera delle banche centrali, e diretti ad imprese o direttamente ai cittadini, sperando di dare un efficace stimolo per i consumi e dunque per i prezzi. Si spera che questa soluzione sia più efficace della semplice erogazione di denaro contante, in quanto assicura che tale denaro venga speso e rimesso in circolazione.
L’applicazione della manovra in questione avrebbe anche un notevole impatto sulla crescita industriale e sull’inflazione, che aumenterebbero in modo notevole, con conseguente aumento anche dei tassi di interesse e un maggiore apprezzamento della valuta dei paesi disposti a correre il rischio di applicarla.
L’Helicopter money ha degli aspetti in comune con un’altra manovra monetaria: l’alleggerimento quantitativo (quantitative easing); entrambi questi metodi fanno parte di una politica monetaria espansiva, ovvero una politica monetaria che, riducendo i tassi di interesse, stimoli gli investimenti e la produzione di beni e servizi. La principale differenza tra le due riguarda il metodo di immissione della moneta nel ciclo economico: l’alleggerimento quantitativo prevede la creazione di nuova moneta e una sua successiva immissione tramite l’acquisto di titoli di Stato, con conseguente aumento di inflazione, con il rischio di acuire il divario tra ricchi e poveri; con l’helicopter money questo rischio viene ridotto, lasciando al governo la possibilità di scegliere con più cura i destinatari dei finanziamenti, tramite un passaggio più diretto della ricchezza dalle banche ai cittadini.
E’ bene notare che questa manovra non è priva di rischi, infatti si potrebbe andare incontro ad una fuga dalla valuta del paese, che potrebbe lasciare il paese economicamente isolato dal resto del mondo, o un tasso d’inflazione fuori controllo, che avrebbe effetti opposti a quelli sperati.