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Curtis Carroll: da assassino ad “esperto” di finanza

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In questo articolo parleremo della storia di Curtis Carroll e della sua “nuova” vita nel mondo della finanza. Dopo esser stato condannato a ben 54 anni di reclusione – da scontare nel carcere di San Quentin per omicidio, tentato omicidio e rapina – Curtis ha deciso di dare una svolta alla propria esistenza. All’interno del carcere, infatti, ha iniziato a leggere articoli di economia e di finanza, dedicandosi perfino allo studio dell’andamento del mercato azionario statunitense.

Curtis ‘Wall Street’ Carroll, con questo pseudonimo viene ormai identificato in quel di San Quentin, ha affermato che questa sua passione per la finanza è dovuta ad una rivista trovata casualmente all’interno del penitenziario in cui è detenuto.

Da quel momento in poi, Curtis ha iniziato ad approfondire autonomamente le tematiche finanziarie che via via lo incuriosivano maggiormente. Conosciuto anche con l’appellativo di ‘Oracle of San Quentin’, Curtis Carroll è diventato “famoso” per la sua (presunta) abilità di individuare anticipatamente le aziende i cui titoli azionari avrebbero poi registrato un maggior apprezzamento in borsa. Questi risultati, afferma lo stesso Curtis, dovrebbero persuadere anche altre persone che “giocare in borsa” è ormai alla portata di tutti, anche di quanti abbiano una istruzione inferiore alla media.

Oggi, insieme al figlio del defunto Robin Williams, Zak Williams, porta avanti un progetto di educazione finanziaria all’interno del carcere in cui è detenuto. In questo modo, Curtis Carroll  ha la possibilità di divulgare tutto quanto è riuscito ad apprendere nel corso degli anni fino ad ora trascorsi dietro le sbarre: dalla filosofia di investimento di Warrem Buffet, alle sue personali strategie di investimento.

Tornando a parlare di Zak Williams, dopo la morte del padre Robin, con un MBA presso la Columbia University ed esperto di behavioral finance, Zak ha deciso di dedicarsi al sociale ed è convinto che questo progetto possa portare i detenuti ad avere un rapporto migliore con la “sete” di denaro e abbassare, di conseguenza, il livello complessivo di criminalità nella società.

In conclusione, sebbene Curtis Carroll non voglia svelare i (presunti) guadagni relativi alle sue scelte di investimento, la sua storia potrebbe diventare presto una concreta testimonianza di come sia possibile un oggettivo e tangibile cambiamento nello stile di vita di quelle persone che hanno sbagliato (anche in modo grave) e di come il carcere debba avere un fine rieducativo e non esclusivamente punitivo.