Jordan Belfort: il lupo di Wall Street
Jordan Belfort: da ragazzo venditore di gelati, da adulto truffatore finanziario.
Jordan Belfort prima di diventare lupo
Nato nel 1962 nel Bronx, inizia a guadagnare soldi vendendo gelati in spiaggia. Con i soldi guadagnati da questa attività, desiderava pagarsi gli studi di Odontoiatria all’apposita scuola dell’università del Maryland. Tutto questo cambio rapidamente, dopo che il primo giorno di college sentì dire al rettore che l’era d’oro dei dentisti era finita e che se erano là solo per i soldi, stavano sbagliando posto.
Ripartenze e fallimenti
Partendo dal basso, Belfort iniziò come venditore porta a porta di carne e pesce a Long Island. Per quanto all’inizio riuscì a mettere su un piccolo capitale e ad avere diversi impiegati, tutto finì con una dichiarazione di bancarotta ad appena venticinque anni.
Tramite un amico di famiglia, Belfort riuscì a farsi assumere come apprendista intermediario presso la L.F. Rothschild. Tuttavia anche questa avventura finì male in quanto la società fallì a seguito del lunedì nero del 1987.
Gli inizi della scalata al mercato azionario
Nel 1989 Jordan Belfort fondò la Stratton Oakmont, come filiale della Stratton Securities. La società agiva nei mercati over the counter, ovvero operava al dì fuori dei circuiti borsistici ufficiali. L’attività principale della Stratton consisteva nel cosiddetto “pump and dump”, ovvero gonfia e butta.
Pump and dump
Belfort e la sua squadra comprava a basso prezzo azioni di qualunque tipo, per poi “gonfiare” il loro valore attraverso l’invenzione di informazioni sul valore dell’asset collegato alle azioni stesse. Successivamente, queste azioni apparivano molto appettibili e quindi la Stratton era in grado di rivenderle a prezzi ben più alti di quelli di acquisto (dump). Ovviamente chi acquistava le azioni, comprava sostanzialmente carta straccia e quindi subiva una vera e propria truffa, perdendo ingenti quantità di denaro.
La bella vita di Jordan Belfort
Belfort non conduceva certo una vita frugale e durante l’esistenza della Stratton, acquistò varie proprietà immobiliari e veicoli di lusso. Fu anche l’ultimo proprietario del Nadine, lo yacht fatto costruire da Coco Chanel. Nel 1996, lo yacht affondò al largo delle coste orientali della Sardegna e Belfort e i suoi ospiti furono salvati dalla Marina italiana. L’incidente ebbe molta eco nei giornali locali, con articoli come questo de La Repubblica. Oltre ai beni di lusso, Belfort non si faceva mancare droghe e varie avventure extra-coniugali.
Le indagini sulla Stratton
Le attività fraudolente della Stratton non passavano certo inosservate alle agenzie di controllo del mercato azionario. Già nel 1989 la società era stata oggetto di vari richiami disciplinari da parte dell’ssociazione nazionale per la sicurezza delle intermediazioni, la NASD. Queste indagini proseguirono per sette anni, fino ad arrivare alla totale chiusura della Stratton nel 1996.
Jordan Belfort: il lupo braccato
Dopo la chiusura della Stratton Oakmont, Jordan Belfort su indagato per frode finanziaria e riciclaggio di denaro. Tutto questo lo portò a scontare ventidue mesi (su quattro anni previsti) al Taft Correctional Institution. Questo sconto di pena fu garantito dalla sua ammissione di colpevolezza nell’attività di pump and dump, che avevano causato perdite di centinaia di milioni di Dollari agli investitori. Come parte dell’accordo, gli fu ordinato di restituire oltre centodieci milioni di Dollari alle persone truffate.
La vita dopo il carcere
Uscito dal carcere Belfort scrisse un’autobiografia, “Il lupo di Wall Street”, che ebbe molto successo e che contribuì in parte a fornirgli il denaro necessario a rimborsare le sue vittime. Da tale libro è stato preso spunto per l’omonimo film con Leonardo Di Caprio nel ruolo di Belfort. Attualmente Belfort svolge l’attività di motivational speaker e continua ad usare parte dei suoi ricavi per saldare il suo debito con gli investitori truffati.
Per chi fosse curioso di leggere questa storia direttamente del protagonista, trovate la sua autobiografia al seguente link qui.