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Alternative finance

Fonte: QuiFinanza

Possiamo definire la finanza alternativa come quell’insieme di soluzioni finanziarie basate su modelli alternativi a quelli standard offerti dai sistemi bancari. Essi consentono ai finanziatori ed ai richiedenti dei fondi di poter interagire in modo diretto tramite apposite  piattaforme informatiche. Si tratta di nuovi modelli di business online per il settore del credito che seguono la scia dell’e-commerce, per adeguarsi alle nuove abitudini di consumo e di acquisto da parte degli acquirenti.
Dopo essersi iscritto alla piattaforma, il richiedente del prestito (borrower), inoltra la sua richiesta ed i suoi dati sulla solvibilità ai potenziali finanziatori (lender).

Se la richiesta viene accettata…

…la piattaforma elargisce il prestito dopo aver raccolto la somma spalmata presso una moltitudine di finanziatori al fine di ridurre il rischio. La stessa si occupa in fine di incassare le rate per il rientro del debito, restituendole ai prestatori.

Le tre condizioni della nuova finanza

La finanza alternativa si contraddistingue principalmente per il verificarsi delle 3 seguenti condizioni:

  • disintermediazione: il finanziatore elargisce i fondi direttamente al richiedente senza che vi siano terzi soggetti che si interpongono tra i due, come ad esempio le banche
  • efficienza: tramite l’impiego massiccio della tecnologia Cloud, Bid Data, Social Network, che permette di ridurre i costi ed offrire servizi low-cost fruibili da qualsiasi dispositivo mobile
  • trasparenza: poiché i finanziatori hanno la possibilità di sapere chi sono i richiedenti del prestito ed il motivo per il quale verrà impiegato

Cinque modelli per una finanza

Tuttavia, nel settore della finanza alternativa, si possono utilizzare 5 diversi modelli di business:

  1. peer-to-peer lending: i richiedenti del prestito sono privati che ad esempio intendono acquistare l’auto o la casa, svolgere opere di ristrutturazione, sostituire l’arredamento, ecc…
  2. peer-to-business lending: i destinatari dei fondi sono in questo caso le aziende, le quali devono effettuare un investimento strategico per il proprio business
  3. invoice-trading: questo metodo può essere utilizzato da imprenditori e professionisti per pubblicare le proprie fatture e cederle a finanziatori per ottenere immediata liquidità
  4. equity crowd-funding: si tratta del noto sistema attraverso il quale è possibile trovare finanziatori per il proprio progetto imprenditoriale in cambio di una quota di partecipazione azionaria dell’azienda
  5. reward-based-crowd-funding: attraverso una piattaforma dedicata, diversi soggetti sostengono un particolare progetto finanziariamente in cambio di un prodotto o un servizio

Diffusione nel mondo

Le piattaforme di finanza alternativa hanno ancora numeri relativamente piccoli ma continuano a crescere anno su anno con un ritmo impressionante. In tutta Europa (considerandola come espressione geografica a 32 Paesi) il mercato di crowdfunding (equity e reward) e prestito peer-to-peer (tra privati o tra imprese) è cresciuto in un anno, tra il 2014 e il 2015, del 92%, raggiungendo la quota di 5,4 miliardi di euro di volume scambiato.

Finanza alternativa
Fonte: Sustainingmomentum, Cambridge Centre for Alternative Finance

La Cina, con i suoi oltre 90 miliardi è lontanissima, ma la tendenza è quella. Il grosso delle piattaforme nel Vecchio Continente si trova nel Regno Unito, ma anche il resto d’Europa si muove. Nello stesso periodo la crescita è stata del 72%, da 594 milioni a 1,019 miliardi di euro. Francia, Germania, Olanda, Finlandia e Spagna guidano la classifica, che vede i piccoli Paesi scandinavi messi assieme arrivare a oltre cento milioni di raccolta. A dirlo è il paper“Sustaining Momentum”, firmato dal Cambridge Centre for Alternative Finance (dell’Università di Cambridge) in partnership con Kpmg e il supporto di Cme Ventures.

Alternative finance
Fonte: Sustainingmomentum, Cambridge Centre for Alternative Finance

E l’Italia?

È indietro, di parecchio, con 32 milioni di euro, solo 52 centesimi di raccolta a testa, contro i 24 euro dell’Estonia. Ma attenzione, è il Paese che segna gli incrementi maggiori: +287% in un solo anno e +580% rispetto al solo milione di euro di due anni prima. La crescita è stata trainata dalla nascita di nuove piattaforme, la maggior parte delle quali si è sviluppata nel 2015, e dal settore “peer-to-peer consumer lending” (prestito tra privati). Ma a stimolare l’incremento a tre cifre è stato anche il settore dell’invoice trading, il sistema che permette alle Pmi di mettere all’asta le fatture per convertirle rapidamente in contante.

Alternative finance Italy
Fonte: Sustainingmomentum, Cambridge Centre for Alternative Finance

Il segmento invoice trading ha inciso per il 12% del totale delle transazioni in Italia, grazie all’unica piattaforma operante, Workinvoice, che, a luglio 2016, ha quadruplicato i volumi del 2015, con 15 milioni di euro di operazioni. Tra gli altri player della finanza alternativa italiana i più noti sono Smartika, Prestiamoci e SiamoSoci. Esiste anche una piattaforma di equitycrowdfunding  gestita dalla consob in cui la prima impresa beneficiaria fu un’impresa sarda chiamata Cantiere Savona SRL.