Siamo ormai entrati nel vivo della competizione sportiva più seguita a livello mondiale, che mette di fronte i migliori giocatori di 32 nazionali provenienti da ogni angolo del globo. Il Mondiale di Russia 2018 si propone come il più ricco e tecnologicamente avanzato della Storia: si stima che dal momento della designazione come Paese ospitante la Nazione di Dostoevskij abbia speso una cifra vicina ai 10 miliardi di euro per l’evento, più della metà dei quali destinati alla costruzione o all’ammodernamento dei 12 stadi che ospiteranno la competizione.
Anche il montepremi messo in palio dalla Fifa rispecchia l’opulenza di questa edizione, arrivando a sfiorare gli 800 milioni di euro: ogni federazione riceverà un premio fisso di partecipazione pari a 9,5 milioni, oltre ad una parte variabile in funzione del piazzamento finale. Il premio più alto, destinato alla nazione vincitrice, ammonterà a 38 milioni, mentre la seconda e la terza classificata riceveranno rispettivamente 28 e 24 milioni. Al di là dei premi e dei costi di organizzazione, ciò che risulta estremamente interessante è la valutazione del valore delle 32 rose di giocatori convocati da ciascuna federazione: se infatti da una parte la bellezza dello sport risiede proprio nella non validità dell’equazione “soldi = vittorie”, dall’altra la valutazione economica aiuta a fornire un ordine di grandezza di quella che è (almeno sulla carta) la differenza tra le diverse realtà calcistiche. Ma se la suddetta equazione fosse valida? Come si presenterebbe la classifica finale del Mondiale 2018? Ecco quale sarebbe la graduatoria sulla base delle valutazioni di mercato di Transfermarkt.it.
Possiamo consolarci. Almeno una cosa in comune con la prima in classifica l’abbiamo: le Alpi. La rosa dal maggior valore economico è infatti proprio quella dei nostri vicini francesi, con una valutazione complessiva di ben 1,08 miliardi di euro ed un vmg (valore medio per giocatore) pari a 46,98 mln. Non sorprende come la Francia sia (al pari dell’Inghilterra) la seconda nazionale più giovane, preceduta solamente dalla Nigeria. Questo dimostra come nel calcio moderno il valore dei giocatori tenda ad essere estremamente alto soprattutto per quanto riguarda giovani talenti che hanno ancora tutto da dimostrare: noi amanti dei mercati finanziari diremmo che i prezzi scontano le aspettative future. Non a caso il pezzo più pregiato della compagine transalpina è rappresentato dal diciannovenne Kylian Mbappé, valutato 120 milioni, seguito da Antoine Griezmann (27 anni, 100 milioni), Paul Pogba (25, 90 milioni) ed Ousmane Dembélé (21, 80 milioni).
Al secondo posto, distanziata per poche manciate di milioni, la nazionale iberica possiede una valutazione pari a 1,03 miliardi di euro (vmg 44,96 milioni). Il podio dei giocatori dal maggior valore economico è (come prevedibile) occupato da Barcellona e Real Madrid, con al primo posto il blaugrana Sergio Busquets (29 anni, 80 milioni) ed al secondo e terzo i madrileni Asensio (22) ed Isco (26), entrambi valutati 75 milioni. Nota di colore: la papera nella prima partita di De Gea, portiere più “costoso” del torneo, valutato 70 milioni, dimostra la non validità della sopra citata equazione.
Sul gradino più basso del podio si posiziona la squadra che da molti è indicata come maggior favorita per la vittoria finale: il Brasile. Dei 980 milioni di valore complessivo della squadra (vmg 42,65 milioni), ben 180 sono imputati al 26enne capitano Neymar, che condivide con Messi lo scettro di giocatore più “prezioso” del torneo. Al secondo posto si posiziona l’ala del Barcellona Philippe Coutinho (26, 100 milioni), seguito a pari merito da Roberto Firmino e Gabriel Jesus (80 milioni).
Alle spalle delle prime tre si posizionano nell’ordine la Germania campione in carica (883 milioni), l’Inghilterra (874 milioni) ed il Belgio (754 milioni). La nazionale inglese è peraltro l’unica ad essere caratterizzata dal 100% di giocatori che militano nel campionato casalingo, mentre il Belgio è una delle squadre con maggiore presenza di “emigrati” (ben il 95,7%). Al settimo ed ottavo posto, invece, si infiamma la lotta per il Pallone d’Oro: l’Argentina di Messi, con un valore complessivo di 699 milioni) precede il Portogallo di Cristiano Ronaldo, a quota 494,5 milioni. Sebbene il capitano dei campioni d’Europa sia favorito nella corsa al massimo trofeo individuale rispetto alla Pulce del Barcellona, il valore di mercato del primo ammonta “solamente” a 100 milioni: nulla in confronto ai 180 del rivale.
Seguono nella classifica l’Uruguay (373 milioni) e la Croazia (364 milioni), per poi trovare una pletora di squadre con valori compresi tra i 300 milioni del Senegal ed i 119 della Svezia. A guidare invece la classifica delle squadre con valore inferiore alla soglia dei 100 milioni troviamo la Corea del Sud (87 milioni), seguita dall’Islanda, sorpresa dell’Europeo 2016, a quota 76,05 milioni ed alla sua prima partecipazione alla maggiore competizione calcistica per nazionali. Fa quasi tenerezza, mesta in fondo alla classifica, la piccola Panamà, anch’essa alla prima partecipazione al Mondiale, con una valutazione complessiva della rosa pari ad appena 8,23 milioni (vmg 358 mila euro), cioè 1/131 della Francia ed 1/22 di Messi. Peraltro vendendo il solo capitano dell’Argentina potremmo acquistare tutti e 46 i giocatori delle due squadre che hanno giocato la partita inaugurale (Russia, 161 milioni ed Arabia Saudita, 18,83 milioni).
E l’Italia? Se l’Italia facesse parte del novero delle 32 squadre qualificatesi al torneo, occuperebbe l’ottava posizione in questa speciale classifica, posizionandosi tra l’Argentina ed il Portogallo. Ma la storia non si fa con i se e con i ma.