Home » Economia » La legge di Bilancio

La Legge di Bilancio. Oramai anche le televisioni non ne possono più di sentire questo insieme di parole che ha un significato mistico, oscuro. Come può un bilancio essere legge? Ogni anno fanno una legge per il bilancio? Ogni tanto poi vicino a questo insieme di termini ci si mette anche la legge di stabilità. Sono la stessa cosa? Perché differenziarle allora?

La Costituzione

.

Nella Costituzione, precisamente nel suo articolo 81, dichiara espressamente cosa intende per legge di Bilancio.

“Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali. Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte. Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.

L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi. Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei principi definiti con legge costituzionale.”

Interpretazione

Queste parole devono entrarvi nel cuore e non uscirvene più. Come possiamo leggere dal testo dell’articolo, qui riportato per correttezza in forma integrale, ogni anno le Camere devono approvare questa legge di Bilancio. In essa devono essere contenute tutte lo voci di spesa che lo Stato ha intenzione di sostenere. Attenzione. Nei bilanci comuni le voci di spesa sono quelle dell’anno passato. Ogni riga che sia presente nella legge di bilancio invece riguarda una spesa che sia certa nel futuro. Questo perché sulla base di questo documento, che ricordiamo essere legge, viene valutato il governo in base alla solvibilità e alle intenzioni di spesa. Si possono vedere le priorità e cosa viene scartato.

Un bilancio che è legge

lo abbiamo ripetuto tante volte. Ciò di cui stiamo parlando è legge approvata dalle camere. Dunque, se l’anno prossimo le spese che il governo ha approvato nella legge non verranno sostenute, ci sarà un’infrazione. In altri termini, è illegale non rispettare la legge di Bilancio. Ed è per questo motivo che è così importante e ci sono sempre duri scontri. Tutte le promesse elettorali fatte durante la campagna elettorale arrivano al crocevia con la legge di bilancio.
Ancora prima delle legge di bilancio viene pubblicato il cosiddetto Documento di Economia e Finanza, meglio conosciuto come DEF, che è molto più importante a livello politico e seguito dai mass media. In esso sono contenute tutte le intenzioni di spesa del governo, una sorta di programmazione, tant’è che fino a poco tempo fa questo dossier si chiamava DPEF, ossia documento di Programmazione Economica e Finanziaria. Però insomma diciamocelo, DPEF è proprio scomodo da dire. Di gran lunga meglio DEF.

Legge di bilancio 2018

I numeri che troverete più avanti fanno parte del quadro generale riassuntivo della legge di bilancio 2018, allegato A, che potete trovare nel sito della Gazzetta Ufficiale, legge n. 205 del 27 dicembre 2017 (proprio a fine anno). Qui le cifre importanti sono:

  • ENTRATE FINALI: 579.461.829.951 (2018) 597.318.104.089 (2019) 612.726.048.943 (2020)
  • TOTALE SPESE FINALI: 624.554.052.167 (2018) 622.615.599.770 (2019) 625.987.488.367 (2020)
  • SPESE CORRENTI: 575.506.547.940 (2018) 574.909.074.273 (2019) 577.883.795.334 (2020)

Ora mettiamo queste belle cifre in una apposita casella Excel e vediamo cosa esce fuori.

Il tabellone Excel

Finalmente. ecco il tabellone. Come possiamo vedere, le cifre sono importanti. Come abbiamo detto sopra, in virtù del principio di equilibrio fra entrate e uscite, abbiamo che nell’immediato le entrate tributarie coprono con un avanzo di circa 4 miliardi le spese immediate. Non si può avere una situazione diversa da un rapporto unitario fra entrate e uscite. E’ la Costituzione a garantirlo, oltre che i vincoli europei. Ciò che si può notare è che, come in ogni previsione, i rapporti sono in crescita. Segno di buona salute dello Stato che cresce. Almeno è quello che si vuole far vedere.

Ma se nel rapporto comprendessimo anche le spese per gli investimenti a lungo termine? In tal caso il rapporto diventa contrario, le spese salgono e servono almeno 45 miliardi, benché virtuali poiché le spese sono già in conto capitale, per avere un pareggio.

Conclusione

Speriamo di aver fatto un po’ di chiarezza con questo articolo. Perlomeno di aver fatto passare un concetto: nello Stato non ci possono essere, almeno nell’immediato, uscite superiori alle entrate. Come qualcuno vorrebbe farvi credere.