In Economia, l’output gap (o anche, in inglese, GDP gap) è la differenza tra il prodotto interno lordo effettivo Y e quello potenziale Y*.
Il calcolo per l’output gap è Y-Y* dove Y è l’output effettivo e Y* è l’output potenziale. Se questo calcolo produce un numero positivo, viene definito un gap inflazionistico e indica che la crescita della domanda aggregata sta superando la crescita dell’offerta aggregata, possibilmente creando inflazione; se il calcolo produce un numero negativo, è chiamato un gap recessivo, possibilmente creando deflazione.
La misura dell’output gap può essere considerata sia una misura dell’efficienza economica che una alternativa alla valutazione del PIL di un paese perché si tratta essenzialmente di un confronto tra il PIL reale (Y) e il PIL potenziale (Y*).
Un divario di output, positivo o negativo, è un indicatore sfavorevole per un’economia, almeno in termini di efficienza. Un divario produttivo positivo indica una forte domanda di beni e servizi in un’economia.
Ciò potrebbe essere considerato vantaggioso, tuttavia, l’effetto di una domanda eccessivamente elevata produce alcuni effetti indesiderati.
Per esempio le aziende e i dipendenti devono lavorare oltre il loro massimo livello di efficienza per soddisfare il livello della domanda oppure dovranno aumentare i prezzi dei prodotti per poter ridurre la domanda, dunque, si produce inflazione.
In alternativa, un divario di output negativo indica una mancanza di domanda di beni e servizi in un’economia e può portare a società e dipendenti che operano al di sotto dei loro livelli di efficienza massima. Un divario produttivo negativo è il segnale di un’economia stagnante e fa presagire un calo del PIL e una potenziale recessione (con conseguente aumento della disoccupazione), in quanto i salari e i prezzi delle merci in genere diminuiscono quando la domanda economica complessiva è bassa.
L’output gap è un indicatore difficile da calcolare con precisione perché è difficile stimare il livello ottimale di efficienza operativa di un’economia.
La Commissione Europea nel valutare le manovre di bilancio utilizza l’output gap per calcolare il deficit strutturale. Il deficit strutturale non è altro che il deficit aggiustato per il ciclo economico. È sostanzialmente una stima con la quale, tenendo conto di numerosi fattori, viene ipotizzato quanto sarebbe il deficit di un paese in condizioni economiche “normali”.
Il “deficit strutturale” è superiore al deficit reale quando uno Stato si trova in un momento di crescita economica, ed è inferiore al deficit reale durante una recessione.
Più è alto l’output gap, più ovviamente il suo deficit strutturale è basso. Un deficit strutturale basso significa che si può mantenere alto il deficit reale, nella convinzione che il PIL tornerà a crescere molto rapidamente non appena il momento di recessione sarà passato e l’economia tornerà al suo “pieno potenziale”.
La legge di Okun si basa sull’analisi di regressione dei dati degli Stati Uniti che mostra una correlazione tra disoccupazione e PIL e può essere definita come segue:
Per ogni aumento dell’1% della disoccupazione ciclica (disoccupazione effettiva – tasso naturale di disoccupazione), il PIL diminuirà del β%.
dove: