Juventus: il bond è un successo
La Juventus ha ufficializzato il collocamento di un prestito obbligazionario non convertibile da 175 milioni di euro. Un tesoretto che potrebbe NON andare alla campagna acquisti.
La nota della Juventus
A valere di quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione, Juventus Football Club S.p.A. annuncia il collocamento di un prestito obbligazionario non convertibile per un ammontare di € 175 milioni con scadenza 19 febbraio 2024, riservato a investitori qualificati. Le obbligazioni verranno emesse al prezzo di 99,436% e avranno cedola fissa annua pari a 3,375%.
L’operazione nel concreto
Il bond verrà quotato alla borsa di Dublino.
Il collocamento dell’emissione è stato curato da Morgan Stanley in qualità di lead manager e da UBI Banca in qualità di co-lead manager.
L’operazione, conclusasi con successo, ha raccolto ordini per un ammontare superiore a 250 milioni di euro, ricevendo domande da Asia, Germania, Francia, Regno Unito e Italia. Per questo si è deciso di estendere l’ammontare a 175 milioni, rispetto ai 150 previsti.
A cosa serviranno queste risorse?
A questa domanda risponde Marco Re, chief financial officer della Juventus.
L’obiettivo del bond è di dotare la nuova società di nuove risorse per l’attività gestionale ottimizzando la struttura del debito ed estendendo la durata dello stesso a un costo conveniente. Facciamo ricorso già da tempo a linee di credito bancarie, così diversificheremo le fonti di finanziamento e andremo a rifinanziare parte dell’esposizione con le banche (che aveva una scadenza più ravvicinata rispetto ai cinque anni del bond, ndr).
L’indebitamento della Juventus
Al 30 giugno 2018 la Juventus aveva un indebitamento finanziario netto di 310 milioni, quasi raddoppiato rispetto all’anno prima.
Dopo la campagna acquisti estiva, che ha registrato un saldo negativo di 163 milioni, questa voce è aumentata come da piano di sviluppo con vista sul 2024.
Con l’acquisto di Cristiano Ronaldo, il management bianconero sapeva già che il bilancio si sarebbe caricato immediatamente di costi notevoli (80 milioni annui tra stipendio e ammortamento) con una crescita più graduale del fatturato.
L’obiettivo resta comunque molto chiaro ed è quello di superare il mezzo miliardo di ricavi, nel giro di 2-3 anni. In soldoni si tratterebbe di fare un balzo in avanti dai 411 milioni del 2017-18, proprio grazie alle nuove opportunità commerciali offerte dalla carta CR7. Insomma, per il momento il conto economico della Juventus è in sofferenza.
La Juventus come unicum mondiale
Il bond emesso della Juventus è un bond «corporate» (cioè emesso direttamente dalla società e non da una controllata) e «unsecured» cioè privo di garanzie reali. Due caratteristiche che ne fanno un unicum nella storia italiana e, secondo il Presidente Agnelli, nel mondo.