Chi mastica di economia e si informa regolarmente sui quotidiani non può non aver notato che si respira aria di una nuova Crisi finanziaria. Soprattutto all’estero, gli articoli a riguardo sono numerosi, mentre in Italia non si trova moltissimo. Dovremmo preoccuparci? O sono solo falsi allarmi? Andiamo ad esplorare i motivi che hanno portato gli esperti ad una conclusione così drastica.
Tutti bene o male abbiamo già sentito questa frase. Too big to fail si riferisce alle banche o, meglio, agli istituti finanziario-commerciali che sono considerati troppo grandi per fallire. Ma entriamo un attimo nel tecnico. Chi studia statistica si è trovato troppo spesso ad avere a che fare con la distribuzione gaussiana. State già sbadigliando vero? Il bello deve ancora venire.
La distribuzione gaussiana, caratterizzata dalla sua forma a campana, ha una caratteristica molto particolare: fa parte di quel gruppo di distribuzioni la cui distribuzione prende il nome di “light-tailed”, ossia a coda leggera. Effettivamente se doveste ora disegnare la campana della gaussiana la matita scende abbastanza dolcemente vero? Ma tutto questo, cosa c’entra con la possibile Crisi?
Nel mondo della finanza, purtroppo, il mondo bello e malleabile della gaussiana è praticamente assente. Questa distribuzione infatti si usa per molte cose, ad esempio la distribuzione delle altezze delle persone nel mondo o qualsiasi evento fisiologico che riguardi la natura umana (valori del sangue et cetera).
Nell’universo dei soldi a farla da padrona è un altro tipo di famiglie di distribuzioni che prende il nome, ovviamente, di “heavy-tailed”. Questa particolare categoria di famiglie hanno la peculiarità di avere code della distribuzione molto pesanti. Ma cosa vuol dire dunque “avere le code molto pesanti”?
La definizione di code pesanti è fondamentale per la finanza e le crisi. Vuol dire che le realizzazioni più alte della distribuzione sono contenute in pochissimi valori.
Chiariamo con un esempio. Sicuramente conoscerete il grande matematico Vilfredo Pareto. Certo che lo conoscete, l’ottimo paretiano è un concetto molto diffuso. O almeno per chi ci segue. Ecco, Pareto è famoso anche e soprattutto per un altro concetto. Conoscete la teoria 80/20? Fu proprio lui ad inventarla, scoprendo che l’80% delle terre era in mano al 20% della popolazione. Così inventò la distribuzione che prende il suo nome, la distribuzione di Pareto.
Questa distribuzione, come abbiamo già anticipato, ha delle code molto pesanti. Come si può vedere nel grafico, scende molto velocemente. Ciò a dimostrazione del fatto che pochi hanno tutto. E più basso è il parametro della distribuzione, più c’è diseguaglianza.
Essere in una distribuzione Pareto è molto pericoloso. Sopratutto in una crisi. Significa che se dovesse crollare, o dovessero crollare, le primissime realizzazioni, crolla tutto. Solo per darvi un’idea, la stessa distribuzione è seguita dalla caduta di asteroidi. Se dovesse cadere un asteroide molto grande, cosa accadrebbe?
Anche se molti analisti non sono statistici ma si limitano a dare dati, come è anche giusto che sia, cosa accadrebbe se io vi dicessi che i 10 istituti finanziari più grandi (J.P. Morgan, Goldman Sachs, etc.), detengono più del 50% degli asset delle top 100 banche? Non vi è venuta un po di strizza? Beh dovrebbe. Un po’ di tempo fa in questa lista c’era anche Lehman Brothers.
Il 2018 è stato oltretutto non il migliore degli anni per i mercati finanziari di tutto il mondo. In media, nello scorso anno, chi ha investito ci ha perso più o meno ovunque.
La grafica de Il Sole 24 Ore ci è molto utile. Partire con 100 e arrivare a fine anno con 95 invece che guadagnarci non è il massimo. Oltretutto come ben sappiamo, sopratutto in Italia, il debito sta crescendo. E di parecchio.
Secondo un articolo uscito poco tempo fa sul New York Times, addirittura l’Italia potrebbe essere il baricentro della prossima Crisi finanziaria. Certo, Oltreoceano ciò che pesa tanto è l’instabilità politica e tutto ciò che sappiamo a riguardo di Europa, Commissari europei e tutta la compagnia. Forse un po’ drastico, ma ci fa capire quel è la nostra considerazione all’estero.
La distribuzione di Pareto che abbiamo analizzato in realtà c’è sempre stata. Non è che prima non ci fossero squilibri, anzi con la scoperta forse si riesce a modellizzare ciò che prima faceva tanta paura, sopratutto in una crisi. Il problema è, per buona pace di Pareto, che molti se ne scordano e la forbice degli squilibri aumenta. Portando a situazioni molto, molto sgradevoli. Dunque, Crisi possibile molto vicina? Una risposta così non la si può dare, ma di sicuro posso dirvi una cosa: in questa direzione non ce ne stiamo allontanando.