Investire con l’equity crowdfunding
Con il Crowdfunding è facile
Dal 2013 in Italia si possono finanziare giovani imprese non quotate in cambio di quote societarie. Occorre rivolgersi a un portale autorizzato, riempire un questionario di idoneità e procedere con l’investimento, da 250 euro in su.
In cosa consiste?
L’equity crowdfunding è una forma di investimento relativamente nuova in Italia. Consente alla “folla” di investitori (crowd) di finanziare startup o piccole e medie imprese (pmi) innovative attraverso portali online autorizzati, erogando un contributo finanziario in cambio di quote societarie delle stesse imprese.
Come è nato l’equity crowdfunding?
Questa modalità di raccolta fondi è stata normata in Italia nel 2013. Il nostro Paese è stato il primo in Europa a introdurre questo tipo di normativa con una legge e un successivo regolamento. Inizialmente però l’equity crowdfunding non è decollato anche a causa di norme considerate restrittive dai player del settore. Dopo un avvio a rilento, questo mercato ha iniziato a crescere sempre di più. A giugno 2018, l’equity crowdfounding aveva un giro complessivo di 33 milioni di Euro, quasi tre volte il totale dell’anno precedente. Questi risultati hanno portato i risultati di raccolta italiani ad un livello praticamente identico a quello dei loro omologhi stranieri.
Come funziona?
Il core di questo sistema è l’investimento in imprese che si ritiene abbiano un grosso potenziale di crescita. I soldi investiti sono inizialmente scambiati con quote del capitale della società. Nel caso di successo, le azioni aumentano di valore e con esso il guadagno ricavato dalla loro vendite. Volendo mantenere le azioni, si possono incassare i dividendi.
Le procedure
- Valutazione delle startup
Investire significa anche rischiare ed è quindi fondamentale scegliere con cura l’impresa su cui puntare. Il progetto deve essere ripetibile in serie ed essere sostenuto da un modello di business dinamico e flessibile.
- Trovare un portale autorizzato e valutare le offerte
Un passo cruciale per investire nell’equity crowdfounding è quello di trovare un portale di intermediazione autorizzato. Farlo è semplice: tutti i portali sono registrati nel sito della Consob. Dopo essersi iscritti al portale, i dati saranno utilizzati per ottenere il rimborso nel caso non sia stato raggiunto i target. L’imprenditore può anche non avere un’idea precisa su cosa voglia investire ma questo non è un problema. Come su un Amazon qualunque, si possono cercare le startup più adatte alle proprie idee ed esigenze e poi scegliere cosa fare. Per ogni startup sono fornite le seguenti informazioni:
- la descrizione delle attività della startup o pmi
- i traguardi raggiunti
- i traguardi che si prefigge e come intende utilizzare il finanziamento che vuole ottenere
- Verificare la propria idoneità
Tramite il portale, l’investitore ricevere i documenti necessari per completare l’operazione. Una volta avuti i dati, il portale fornirà una diagnostica al soggetto. Questo processo serve a verificare se l’investitore può sopportare i rischi di un progetto ad alto rischio.
- la fase finale
In caso di idoneità, i gestori del portale provvedono a fornire all’investitore le istruzioni per procedere all’investimento.
Le migliori piattaforme italiane
La triade al comando per quanto riguarda la raccolta è composta da Mamacrowd, Crowdfundme e Walliance. Questi tre portali da soli hanno totalizzato quasi il 70% della raccolta totale. Oltre a queste altre due hanno superato i due milioni di Euro, Opstart e 200 Crowd, mentre BacktoWork24, Starsup e WeAreStarting hanno tagliato il traguardo del milione.
Nei primi 6 mesi del 2018 nel portale Mamacrowd sono stati raccolti 4,35 milioni di euro pari al 91% del totale. Grazie a queste cifre Mamacrowd si posiziona come la prima piattaforma Italia per volumi di investimenti raccolti. Dal 2016, anno di inizio delle attività, a oggi, la piattaforma ha raggiunto quota 11 milioni di euro.
Le agevolazioni fiscali
Con il nuovo anno, l’equity crowdfounding è diventato più conveniente: le detrazioni e deduzioni fiscali sono passate dal 30 al 40%. Va sottolineato che questo aumento riguarda solo gli investimenti effettuati nel 2019. La Manovra finanziaria 2019 ha delineato l’aumento sotto forma di detrazioni IRPEF, per le persone fisiche, e di deduzioni IRES, per le persone giuridiche. Le persone fisiche avranno un massimo del 40% detraibile per gli investimenti in startup e PMI innovative, fino a un milione di Euro.
https://sciencecue.it/smartmicrooptics-blips-startup-mamacrowd/15175/