Questo articolo è una review di una conversazione sul gender pay gap tra Ceri Parker del World Economic Forum e Laura D’Andrea Tyson, economista e professoressa a Berkley.
Nonostante vari tentativi di negazionismo, la differenza nel salario tra uomini e donne è una triste realtà. In questa conversazione, le due donne discutono dei perché e del come questo sia ancora possibile nel 2019.
Per ogni Dollaro guadagnato da un uomo, una donna percepisce circa 54 centesimi: di questo passo basteranno 202 anni circa per eliminare il gap. Ottimo. Secondo la Tyson, l’arrivo di un figlio è il momento nel quale il gap inizia ad allargarsi, con la madre che subisce una decurtazione del salario mentre il padre, un aumento.
Fino a non molto tempo fa, uomini e donne non avevano la possibilità di ottenere gli stessi livelli di istruzione. Quest’ultima gioca un ruolo cruciale nel determinare il futuro lavoro di un individuo e quindi il suo salario. Tuttavia, negli ultimi vent’anni ci sono stati molti passi avanti da questo punto di vista e il fattore dell’istruzione ha perso importanza nel determinare il gender pay gap. Questo fatto è particolarmente vero per i giovani lavoratori con pari livelli di studio.
Lavori diversi hanno salari diversi, un insegnante guadagna in media meno di un ingegnere. Le differenze nella scelta del lavoro influiscono sul gender pay gap, a questo proposito due domande potrebbero sorgere:
Secondo la professoressa, la risposta è affermativa in entrambi i casi. Anche nei casi di posizioni lavorative con salari oltre la media, le donne tendono a rimanere in fondo al totem gerarchico. Questo, sostiene, è dovuto al gap tra uomini e donne nei ruoli chiave di leadership e management che a sua volta porta al gender pay gap.
Nei vari settori dell’industria o delle attività economiche, ci sono ovviamente diversi livelli di salario. Semplificando, gli uomini saranno più presenti nei settori manifatturieri mentre le donne saranno più presenti nei ruoli dell’istruzione. Il primo settore ha salari in media maggiori del secondo. Queste differenze salariali nei vari comparti sono determinanti importanti del gender pay gap quindi, per combattere questo fenomeno, è imperativo analizzare e ridurre le differenze per occupazione e per settore.
A parità di condizioni, esiste una correlazione negativa tra il salario di una donna e il numero di figli che essa ha. Al contrario, la stessa correlazione è positiva se si guarda agli uomini. Secondo dati dell’OCSE, questa “penalità” nel salario femminile è di circa il 7% per figlio. Spesso le donne rinunciano a una crescita lavorativa per avere più tempo da dedicare ai propri figli con la conseguente accettazione di lavori part-time. Anche in caso di ritorno a un lavoro full-time dopo un iniziale abbandono, spesso il salario loro offerto è inferiore a quello che avrebbe ricevuto rimanendo in azienda.
Nonostante ci sia una tendenza in senso contrario, il ruolo del genitore che cura la casa e i figli è spesso svolto dalla donna. Questo lavoro è full-time ma non retribuito. Una maggiore ripartizione delle responsabilità domestiche, potrebbe aiutare a ridurre il gender pay gap.