Negli ultimi tempi si parla sempre più della necessità di prendere la strada verso uno stile di vista più votato allo sviluppo sostenibile. Questo comporta il riuscire a soddisfare i propri bisogni senza intaccare la possibilità di soddisfare quelli delle generazioni future. In due articoli cercheremo di capire cosa siano e che collegamento hanno con l’economia.
A fine 2015, 150 Paesi membri dell’O.N.U. hanno deciso di creare un frame work per combattere varie piaghe che dei nostri tempi: nacque così l’Agenda 2030. Gli obiettivi di sviluppo sostenibile sono 17 traguardi che i Paesi dell’O.N.U. hanno stabilito di impegnarsi a raggiungere entro il 2030. Questa operazione è il seguito dei “Millenium Development Goals”, otto obiettivi simili che avevano come termine il 2015. I 17 obiettivi coprono un totale di 169 target e ognuno di essi utilizza da 1 a 3 indicatori per misurare il grado di raggiungimento del proprio target. Di seguito la lista dei 17 obiettivi, di cui per ora facciamo solo una carrellata mentre nella seconda parte ci concentreremo su quelli più collegati all’economia.
Porre fine alla povertà in tutte le sue forme, ovunque
2. Sconfiggere la fame
Porre fine alla fame, garantire la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile
3. Buona salute
Garantire una vita sana e promuovere il benessere di tutti a tutte le età
4. Istruzione di qualità
Garantire a tutti un’istruzione inclusiva e promuovere opportunità di apprendimento permanente eque e di qualità
Raggiungere la parità di genere attraverso l’emancipazione delle donne e delle ragazze
6. Acqua pulita e servizi igienico-sanitari
Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile di acqua e servizi igienico-sanitari
7. Energia rinnovabile e accessibile
Assicurare la disponibilità di servizi energetici accessibili, affidabili, sostenibili e moderni per tutti
8. Buona occupazione e crescita economica
Promuovere una crescita economica inclusiva, sostenuta e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva e un lavoro dignitoso per tutti
9. Innovazione e infrastrutture
Costruire infrastrutture solide, promuovere l’industrializzazione inclusiva e sostenibile e favorire l’innovazione
10. Ridurre le disuguaglianze
Ridurre le disuguaglianze all’interno e tra i Paesi
11. Città e comunità sostenibili
Città sostenibili e insediamenti umani che siano inclusivi, sicuri e solidi
12. Utilizzo responsabile delle risorse
Garantire modelli di consumo e produzione sostenibili
13. Lotta contro il cambiamento climatico
Adottare misure urgenti per combattere il cambiamento climatico e le sue conseguenze
14. Utilizzo sostenibile del mare
Conservare e utilizzare in modo sostenibile gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile
15. Utilizzo sostenibile della terra
Proteggere, ristabilire e promuovere l’utilizzo sostenibile degli ecosistemi terrestri, gestire le foreste in modo sostenibile, combattere la desertificazione, bloccare e invertire il degrado del suolo e arrestare la perdita di biodiversità
16. Pace e giustizia
Promuovere lo sviluppo sostenibile; rafforzare gli strumenti di attuazione e rivitalizzare la partnership globale per lo sviluppo sostenibile
17. Rafforzare le modalità di attuazione e rilanciare il partenariato globale per lo sviluppo sostenibile
Per misurare quanto i Paesi coinvolti siano vicino ai target prefissati, l’organizzazione Bertelsmann Stiftung e il UN Sustainable Development Solutions Network hanno creato un indice per misurare il lavoro svolto dagli Stati. Nella top 5 si trovano i Paesi scandinavi e la Svizzera che hanno praticamente già raggiunto più dell’80% degli obiettivi fissati per il 2030. Il report delle Nazioni Unite pone in evidenza come i Paesi con i redditi più alti abbiamo maggiore facilità nell’attuare le politiche necessarie a raggiungere gli obiettivi economici ma nel complesso non hanno risultati sopra la media. I principali motivi di questo vanno ricercati nei problemi legati alle difficoltà nel contrastare i cambiamenti climatici, alla disparità di genere, al livello della qualità dell’istruzione e alla sperequazione nei salari tra la popolazione.
Svezia, Danimarca e Norvegia pur trovandosi in cima alla classifica, dovranno implementare politiche ancora più dure per diminuire il proprio utilizzo di combustibili fossili a raggiungere a pieno gli obiettivi fissati.
In fondo alla classifica si trovano alcuni tra i Paesi più poveri del pianeta (Libera, Benin ecc.) e che presentano situazioni catastrofiche di carenza di cibo e assenza dei più basici servizi medici, sanitari, scolastici e di depurazione delle acque. Per questi Stati è impensabile che la situazione possa cambiare a meno di un aiuto concreto da parte delle nazioni più virtuose, così che anch’esse possano dotarsi di strutture fisiche e culturali per progredire verso uno sviluppo economico generale e sostenibile.