In questi giorni si parla molto dei negozi che vendono cannabis light. Salvini (e ovviamente non solo lui) vorrebbe che fossero tutti chiusi, altri sono per la loro espansione. In questo articolo parleremo dei numeri che girano intorno a questo nuovo settore, senza andare a guardare le ragioni dell’una o dell’altra parte.
La cannabis light è legale quando contiene una percentuale di THC (tetraidrocannabinolo) inferiore allo 0,2%, ma con un margine aumentano fino allo 0,6 in determinate circostanze. Questo e altro è contenuto nella legge 2 dicembre 2016, n. 242 “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa. (16G00258) (GU Serie Generale n.304 del 30-12-2016)”. Sintetizzando, la discriminante tra legale e non, è la percentuale di THC nella sostanza.
Secondo dati della Coldiretti, dal 2013 al 2018 i terreni coltivati con la canapa sono passati dai 400 ai 4000 ettari. Il settore della canapa copre molti mercati oltre a quello dei grow shop: dai tessuti alle bioplastiche fino agli eco-mattoni isolanti. I fiori che avanzano dalla coltivazione in questi settori sono utilizzati per produrre la cannabis light, ovvero con ancora le proprietà del cannabidiolo ma senza gli effetti psicoattivi. Negli ultimi anni i negozi del settore sono aumentati esponenzialmente arrivando a un fatturato stimato di più di 40 milioni di Euro.
Data la normativa poco precisa, molte società si stanno rivolgendo a ricercatori ed esperti di vari settori per studiare meglio il mercato della cannabis. Secondo alcune di queste ricerche, il settore varrebbe come detto circa 40 milioni di Euro e con una regolamentazione ad hoc, lo Stato potrebbe incassare fino a sei milioni dalle tasse sulle imprese e l’IVA.
Ipotizziamo che tutti i negozi che vendono cannabis light vengano chiusi (cosa che per altro non può essere decisa da un ministro). Secondo il Consorzio nazionale per la tutela della canapa industriale, in Italia ci sono 800 partite IVA agricole collegate al settore e oltre 1500 aziende con 10000 impiegati. II fatturato di tutto l’industria della canapa nel 2018, sempre secondo il Consorzio, è valso 150 milioni. Per il 2021 si prevede un giro di affari a livello europeo, di 36 miliardi di Euro, prevedendo un sempre maggiore interesse nel prodotto da parte di svariati settori.