Non solo Google, Huawei resta anche senza chip

Le principali società statunitensi da produttori di chip a Google hanno congelato la fornitura di software e hardware a Huawei in seguito al ban dell’amministrazione Trump che minaccia di soffocare la più grande azienda tecnologica cinese.
I produttori di chip tra cui Intel, Xilinx, Qualcomm e Broadcom hanno detto ai propri dipendenti che non forniranno i propri componenti a Huawei fino a nuovo avviso.
Gli effetti dei provvedimenti dell’amministrazione Trump

L’amministrazione Trump, con un provvedimento preso venerdì ha inserito nella lista nera Huawei, con l’accusa di aiutare Pechino nello spionaggio spionaggio.
Se completamente implementata, l’azione dell’amministrazione Trump potrebbe avere effetti a catena nell’intera industria globale dei semiconduttori.
Intel è il principale fornitore di chip server per la società cinese.
Qualcomm la fornisce con processori e modem per molti dei suoi smartphone.
Xilinx vende chip programmabili utilizzati in rete.
Broadcom è un fornitore di chip di commutazione.
Ryan Koontz, analista di Rosenblatt Securities Inc, ha affermato:
Huawei è fortemente dipendente dai prodotti a semiconduttori degli Stati Uniti e verrebbe seriamente invalidata senza la fornitura di componenti chiave degli Stati Uniti. Il divieto statunitense potrebbe causare alla Cina un forte ritardo nella creazione della rete 5G e i risultati potrebbero essere deleteri anche a livello globale.
Le mosse di Huawei
Si dice che Huawei abbia accumulato abbastanza chip e altri componenti vitali per far funzionare la propria attività per almeno tre mesi. Si sta preparando per una tale eventualità almeno dalla metà del 2018 accaparrandosi componenti mentre progettava i propri chip.
Tre mesi dovrebbero essere un arco di tempo sufficiente per dire se la misura attuale è una tattica intimidatoria o un’imposizione permanente da parte del Governo degli Stati Uniti.
Le mosse delle compagnie americane potrebbero aggravare le tensioni tra Washington e Pechino elevando il timore che l’obiettivo del presidente Donald Trump sia quello di contenere la Cina scatenando una lunga guerra fredda tra le maggiori economie del mondo Oltre a una lotta commerciale che ha scosso per mesi i mercati globali degli Stati Uniti ha esercitato pressioni su alleati e nemici per evitare l’utilizzo di Huawei per reti 5G che costituiranno la spina dorsale dell’economia moderna.
Gli effetti verso l’Italia e in particolare verso la Sardegna

Oltre ad essere la prima società per telefoni venduti in Italia Huawei è anche un importante partner strategico per gli investimenti e le collaborazioni che sta portando avanti nel Paese.
Nel dicembre 2016 Huawei ha inaugurato a Pula (CA) un Joint Innovation Center in collaborazione con il CRS4 (Centro di Ricerca, Sviluppo e studi superiori della Regione Sardegna). È il primo laboratorio dedicato a progetti di ricerca sulle Smart & Safe City destinato alle imprese e alla Pubblica Amministrazione. Nel progetto sono coinvolte le pubbliche amministrazioni locali, istituti di ricerca e Università della Sardegna. Al suo interno, nel dicembre 2018 , è stato messo a punto IOC (Intelligence Operation Center), un supercomputer che servirà per fare di Cagliari una città-laboratorio del futuro. In particolare il progetto mira allo sviluppo della rete 5G e la verifica dell’efficacia del sistema nella creazione delle smart cities.
Nei prossimi giorni si potrà avere un’idea più concreta delle intenzioni della società rispetto agli investimenti in essere.