Con l’ormai certa caduta del Governo Conte, si aprono scenari di incertezza sulla manovra finanziaria. Uno dei rischi è l’esercizio provvisorio e l’aumento dell’IVA.
Secondo l’articolo 81 della Costituzione,
Lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e di quelle favorevoli del ciclo economico.
Il ricorso all’indebitamento è consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali.
Ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri provvede ai mezzi per farvi fronte.
Le Camere ogni anno approvano con legge il bilancio e il rendiconto consuntivo presentati dal Governo.
L’esercizio provvisorio del bilancio non può essere concesso se non per legge e per periodi non superiori complessivamente a quattro mesi.
Il contenuto della legge di bilancio, le norme fondamentali e i criteri volti ad assicurare l’equilibrio tra le entrate e le spese dei bilanci e la sostenibilità del debito del complesso delle pubbliche amministrazioni sono stabiliti con legge approvata a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera, nel rispetto dei principi definiti con legge costituzionale.
La legge di stabilità va presentata a entrambe le Camere entro il 20 ottobre mentre entro il 15 si deve far avere a Bruxelles il progetto programmatico di Bilancio. Un’altra scadenza è prevista per l’ultimo dell’anno, entro il quale le Camere devono approvare la manovra triennale di finanza pubblica. Se queste scadenze saltano, si attiva l’esercizio provvisorio e il Governo perde il potere di accertare e riscuotere le entrare o di attuare le spese. Durante l’esercizio provvisorio, le spese non possono superare l’importo di tanti dodicesimi quanti sono i mesi di durata dell’esercizio provvisorio cioè la spesa del 2019 diviso dodici.
Le possibili ripercussioni di una mancata legge finanziaria sono principalmente due: gestione esclusivamente delle spese ordinarie e aumento dell’IVA. La prima impedirebbe di effettuare gli investimenti disposti nell’ultima finanziaria e frenerebbe la crescita economica. L’IVA, secondo la manovra finanziaria del 2019, aumenterebbe al 25,2% nel 2020, al 26,5 nel 2021 mentre l’aliquota agevolata passerebbe dal 10 al 13%. Per evitare questi aumenti, servirebbero quasi 50 miliardi in due anni, che ovviamente non sarebbero reperibili senza la legge di Bilancio e quella di stabilità. Per le famiglie si tradurrebbe in una spesa aggiuntiva di 1200 Euro.