Balotelli al Brescia con l’incentivo fiscale
Mario Balotelli è ufficialmente un nuovo giocatore del Brescia Calcio. Lo annuncia la società di Massimo Cellino su Twitter. Il calciatore ha firmato con le Rondinelle un contratto pluriennale, si legge in una nota del club lombardo. Il ritorno in Italia, a distanza di tre anni dall’ultima esperienza nel Milan, è stato reso possibile dalla determinazione, dall’entusiasmo e… dall’incentivo fiscale.
La data dell’affare
Secondo tutti i giornali sportivi l’affare Balotelli si è concretizzato il 17 Agosto ma Cellino lo ha reso pubblico il giorno dopo per via della sua tipica scaramanzia.
In realtà la vera data cruciale per l’affare è stata il 29 Giugno.
In quel giorno il parlamento italiano ha approvato il cosiddetto Decreto Crescita.
Cosa è previsto nel decreto?
Nel decreto crescita è prevista una norma ( art. 5 del DL n 34/19) che funziona così: da qui in poi, ai calciatori stranieri o a quelli che tornano dall’estero dopo almeno due anni, viene tassato solo il 50% del reddito imponibile.
In pratica la metà dei guadagni dei calciatori non è più soggetta a tassazione.
Un risparmio enorme che consente ai nostri club di offrire ingaggi netti ancora più alti.
Balotelli non può andare via dal Brescia prima di 3 anni
Ma affinché possa essere applicato il Decreto Crescita servono almeno due anni solari e tre sportivi. Balotelli, che ha firmato un contratto fino al 2022 da 3 milioni di euro netti più bonus, ma il Brescia pagherà le tasse il 50% solo nel caso in cui il giocatore non venga ceduto prima. Nel contratto dell’ex attaccante azzurro è stata inserita una clausola che potrebbe portare al termine del rapporto in caso di retrocessione.
Niente tassa sostitutiva di 100K
Se Balotelli fosse stato residente all’estero da almeno 9 anni avrebbe potuto utilizzare una imposta sostitutiva molto vantaggiosa.
L’imposta sostitutiva (rinominata flat tax per i super ricchi) consente a chi si trasferisce in Italia dall’estero di poter pagare solo 100.000 euro per ogni periodo di imposta su tutti i redditi prodotti all’estero.
Questa imposta, che fu introdotta nel 2016 dal Governo Renzi con la Legge di Bilancio 2017, è stata sfruttata da Cristiano Ronaldo quando è venuto a giocare in Italia.