Il tesoretto della crisi di Governo per il 2020
La crisi di Governo è meglio di babbo natale per il bilancio pubblico italiano. Da quando è partita la crisi di Governo il crollo dei tassi di rendimento dei titoli di debito pubblico hanno già portato 600 milioni di euro di risparmio. Ma la vera sorpresa sarà nel 2020.
La diminuzione del rischio Paese
Come si può notare dal grafico il rendimento dei titoli di stato (che misura il rischio Paese) è sceso drasticamente a partire dal 9 agosto. In quel giorno il Vice Presidente Salvini ha staccato ufficialmente la spina al Governo e l’effetto positivo è stato subito evidente.
Il giorno in cui è iniziata la crisi di Governo il rendimento dei BTP a 10 anni era pari a 1,81%.
Oggi il rendimento è pari allo 0,96%.
Il risparmio per il bilancio pubblico
Questa settimana il MEF ha potuto emettere titoli a medio-lungo termine per 9,25 miliardi di euro (4 miliardi dei quali per il nuovo BTp a 10 anni) spendendo meno di quanto fosse ipotizzabile qualche settimana fa o di quanto si è fatto da inizio anno.
Con i rendimenti del 9 agosto l’aggravio di spesa sarebbe stato pari a 600 milioni di euro.
Per dare un termine di paragone il taglio del numero di parlamentari, proposto dal Movimento 5 Stelle, porterebbe ad un risparmio annuo di 57 milioni di euro.
I risparmi sino a fine anno
Secondo le stime di UniCredit Research, al Tesoro italiano resterebbero ancora da collocare titoli a medio-lungo termine per poco meno di 69 miliardi (sui 250 miliardi totali per questo anno). Con il livello dei tassi del 29 agosto (ipotesi ottimistica ma non impossibile) attraverso le operazioni che restano da compiere nel 2019 il Tesoro potrebbe risparmiare ben 4 miliardi di euro rispetto a quanto si sarebbe pagato con i tassi di inizio agosto.
Il tesoretto del 2020
Proiettando il livello dei tassi sul 2020, tenendo conto della quota di debito che si dovrebbe rifinanziare è possibile arrivare alla cifra di 15 miliardi di euro (considerando anche che l’Italia si indebita a tassi negativi sino ai 3 anni).
Il semplice calcolo
Il calcolo risulta più facile che mai.
Se su un’asta totale di 9,25 miliardi il MEF ha potuto risparmiare 600 milioni di euro vuol dire che il rendimento medio dei titoli è sceso del 6,5%. Moltiplicando i 69 miliardi che restano da finanziare da qui a fine anno per 6,5% otteniamo 4,49 miliardi di euro.
Moltiplicando i 250 miliardi di euro minimi che andranno finanziati nel 2020 per 6,5% otteniamo addirittura 16,25 miliardi di euro.
Gli altri effetti positivi secondo Cottarelli
Oltre agli evidenti risparmi per il bilancio pubblico la riduzione dei rendimenti (e dello spread) rende più facile per le banche effettuare prestiti.
Oltre a questo bisogna aggiungere un effetto psicologico positivo, infatti, il calo dello spread segnala l’allontanamento del rischio di una crisi simile a quella che abbiamo attraversato nel 2011-12.