Finanza

Hong Kong offre 36 miliardi per il London Stock Exchange (che controlla Piazza Affari)

La borsa di Hong Kong, a sorpresa, questa mattina ha lanciato un’offerta di acquisto per il London Stock Exchange, la Borsa di Londra che controlla anche Piazza Affari dal 2007, per quasi 32 miliardi di sterline (36 miliardi di euro) inclusi debito, contanti e azioni.

La nota di Hong Kong Exchanges and Clearing Limited

Hong Kong Exchanges and Clearing Limited annuncia di aver fatto una proposta al consiglio di amministrazione del London Stock Exchange Group Plc per unire le due società.

Le precisazioni della società

L’HKEX ha affermato che l’accordo sarebbe finanziato da una combinazione di liquidità esistente e una nuova linea di credito. Ha avvertito, tuttavia, che la sua dichiarazione al mercato dovrebbe essere considerata come un annuncio per fare una possibile offerta e non è la conferma di una ferma intenzione di fare un’offerta.

Una zona di trading di 18 ore

In una successiva teleconferenza tenuta per media e analisti, i dirigenti di HKEX hanno descritto l’accordo come un mezzo per collegare il commercio e il capitale tra Oriente e Occidente. Hanno aggiunto che l’accordo creerebbe una zona di trading di 18 ore e aiuterebbe anche l’ascesa dello yuan cinese come valuta negoziata a livello globale. Se l’operazione di acquisto e/o fusione andasse in porto, infatti, il mondo borsistico subirebbe una vera e propria mutazione genetica.
Il nuovo operatore si porrebbe in diretta concorrenza con la borsa di New York, eguagliandone i volumi scambiati.

La dichiarazione del CEO Charles Li

Riunire le Borse di Hong Kong e Londra ridisegnerà l’assetto dei mercati dei capitali per i decenni a venire poiché entrambe le aziende hanno grandi marchi, forza finanziaria e comprovata esperienza di crescita.

Successivamente l’amministratore delegato ha tranquillizzato tutti sulle voci che stanno circolando secondo cui l’obiettivo sia quello di ottenere l’accesso a informazioni di mercato sensibili da parte del governo cinese.

“Non siamo una società cinese. Non siamo nemmeno una società di Hong Kong. Siamo un’azienda globale ”, ha affermato.

La principale condizione

Una delle condizioni che ha posto Hong Kong all’operazione è che il gruppo con sede a Londra è la cancellazione dell’accordo di Lse per acquisire Refinitiv, un’operazione annunciata in estate che vede Londra impegnata in un’acquisizione da 27 miliardi di dollari per rilevare il gruppo specializzato nell’elaborazione di dati in campo finanziario da Blackstone e Thomson Reuters.

L’accordo

Infatti agli inizi di agosto il London Stock Exchange ha siglato un accordo con alcuni fondi affiliati a Blackstone e Thomson Reuters per acquistare Refinitiv, provider di dati finanziari e gestore di piattaforme di trading. L’operazione, fatta con uno scambio azionario, valuta la società (debito incluso) circa 27 miliardi di dollari. Ai soci di Refinitiv andranno titoli pari al 37% del capitale dell’Lse e meno del 30% dei diritti di voto. L’operazione richiede l’approvazione degli azionisti a novembre, come ha ricordato oggi il gruppo Lse, e delle autorità di regolamentazione e dovrebbe essere finalizzata nella seconda metà del 2020.

Gli acquisti precedenti

HKEX è già proprietario e gestore del London Metal Exchange, il più grande mercato al mondo di opzioni e contratti futures su base e altri metalli. Ha acquistato l’LME nel 2012 per £ 1,4 miliardi.

Published by
Nazareno Lecis