Perché i prodotti Apple costano di più in Italia rispetto agli USA?
È una domanda frequente e in tantissime occasioni i confronti sono impietosi. 100€ in più per l’Apple Watch, 200€ in più per l’iPhone X e, ci scommettiamo, almeno 100€ in più per l’ultimo arrivato in casa Cupertino, l’iPhone 11. Ma siamo sicuri che quella differenza di prezzo sia reale?
Negli Stati Uniti l’iPhone sembra costare di meno ma c’è il trucco. In realtà i prezzi indicati sul sito sono esentasse. I prezzi che invece l’utente italiano vede sull’Apple Store sono già tassati. Questo è perché negli Stati Uniti le tasse cambiano a seconda dei singoli stati e non esiste un prezzo universale per tutti gli americani. In alcuni Stati l’IVA (sales tax) può essere zero e in altri può essere vicina alla media europea (infatti i prodotti tech costano di più in California rispetto al Texas).
In Europa, e in particolare in Italia, il prezzo dei prodotti sale per via delle tasse mediamente più elevate rispetto agli USA. Prendiamo l’imposta sul valore aggiunto. In Italia l’aliquota ordinaria è al 22% mentre negli USA la Sales Tax più elevata è quella dell’Alabama che arriva al 13.5%. Lo stesso discorso vale anche sull’imposta delle società che in Italia è al 24% e negli USA al 21%.
In Italia esistono più di 300 voci di entrata e alcune sono veramente strane, tra le più strane troviamo la tassa sulla memoria digitale (più nota come equo compenso).
Si parla di una imposta di 5,20€ per le memorie superiori ai 32 giga. Poca roba in proporzione al prezzo ma è importante sottolineare la follia del nostro sistema fiscale.
A questo punto si potrebbe pensare che la differenza di prezzo tra media USA e Italia dovrebbe essere costante per tutti i prodotti Apple ma si nota subito che non è così.
Il motivo è da ricercarsi nelle detrazioni previste per le aziende su prodotti come i PC che incrementano la redditività media del prodotto.