Durante la conferenza Cybertech Europe andata in scena a Roma Alessandro Profumo, amministratore delegato di Leonardo ed ex Unicredit, ha parlato della crescita dei crimini informatici. Durante la conferenza sono stati anche sviscerati a quanto ammontano gli attacchi informatici e quanto costano in Italia alle aziende.
Si stima che entro il 2021 i costi complessivi sostenuti per la protezione e le conseguenze dei cyber attacchi supereranno i 1.000 miliardi di dollari. Il mercato dei prodotti e servizi è stimato in 180 miliardi….A livello mondiale i cyber attacchi sono aumentati di dieci volte negli ultimi due anni rispetto all’anno precedente, arrivando a 1.552 nel 2018. Anche la gravità media degli attacchi è peggiorata. Lo scorso anno sono aumentati del 57% anche i reati di cyber spionaggio, incluso il furto di proprietà intellettuale. Il settore maggiormente colpito è stato quello delle infrastrutture critiche e della sanità.
Per crimine informatico si intende qualsiasi attività criminale svolta utilizzando computer o internet. Il crimine informatico può impiegare svariati metodi e strumenti diversi, come il phishing, i virus, gli spyware, i ransomware e il social engineering; spesso con l’obiettivo di impadronirsi di dati personali o di commettere un reato.
L’arretratezza digitale Italiana è un fatto noto. Ingenuamente si potrebbe pensare che questo porti a incorrere meno rischi ma la verità è un altra. I crimini informatici già oggi costano alle aziende italiane non meno di 8 miliardi.
L’Italia si colloca al quarto Paese al mondo per aggressioni informatiche con malware. Prima dell’Italia ci sono Stati Uniti, Giappone e Francia.