Economia

Valutare un investimento con il metodo EVA

Qual è il metodo migliore per valutare le performance di un investimento o, addirittura, di un’impresa nel suo complesso? Basta controllare il ROE o è opportuno controllare il ROI?
Forse il metodo migliore è un altro e si chiama EVA.

Cos’è l’EVA?

Si definisce valore economico aggiunto (in inglese: economic value added, abbreviato EVA) una metodologia per il calcolo del rendimento di un investimento. Lo scopo del modello è quello di compensare alcune lacune derivanti da determinati indicatori contabili, ad esempio il risultato economico d’esercizio, il Return on investment (ROI) o il Return on equity (ROE). Essi, infatti sono calcolati su dati storici senza una vera prospettiva reddituale futura, fortemente influenzati da regole giuridiche e fiscali ed infine derivanti da aspettative contrastanti relative ai destinatari dell’informazione

A cosa serve l’EVA?

Misura la creazione di valore (extra-profitto) normalizzata che un investimento è in
grado di generare in un periodo dopo che sono stati remunerati tutti i fattori produttivi
ed è stata attribuita una congrua remunerazione al capitale investito nell’attività.

Come si calcola l’EVA?

La formula per il calcolo dell’EVA è la seguente:

E.V.A. = NOPAT – WACC*CI

dove:

  • NOPAT (Net Operating Profit After Taxes) = è il reddito operativo netto normalizzato, si
    tratta di un risultato operativo che precede il computo degli oneri finanziari e calcolato al netto dell’onere fiscale ad esso relative;
  • WACC (Weighted Average Cost of Capital) = Costo medio ponderato del capitale;
  • CI = Capitale Investito = composto da Capitale fisso e da Capitale circolante netto.

L’EVA può essere espresso anche sotto un’altra forma, ovvero:

EVA = (r – WACC) * Capitale Investito

dove:
r = rendimento del capitale investito (NOPAT/capitale investito)

Per ottenere il NOPAT e il CI è necessario apportare rettifiche alla contabilità ordinaria in modo da ridurre al minimo l’influenza della legislazione e dei criteri contabili adottati.
Vi sono potenzialmente oltre 160 rettifiche, ma in pratica ne vengono fatte solo alcune, a seconda dell’azienda e del suo settore.

Come si calcola il NOPAT?

RICAVI OPERATIVI
– COSTI OPERATIVI (PRIMA DEGLI AMMORTAMENTI)
= REDDITO OPERATIVO LORDO (EBTDA)
– AMMORTAMENTI
= REDDITO OPERATIVO NETTO
– IMPOSTE
= NOPAT

Il NOPAT necessità di rettificare e di integrare i valori contabili tratti dal bilancio d’esercizio in modo da trasformare il risultato contabile in risultato economico.

Rettifiche da apportare al Capitale Investito

Le rettifiche sul CI devono permettere di giungere a determinare l’entità delle risorse finanziarie realmente impiegate nella gestione.

Dallo Stato Patrimoniale si considera la somma di capitale proprio e dei debiti
finanziari. A tale valore si aggiungono alcuni valori generati da operazioni di rettifica e, inoltre, vanno escluse le passività che non sono onerose.

L’interpretazione dell’EVA

L’EVA è utile per capire se un’azienda (o, più in astratto, un investimento) è in grado di produrre introiti sufficienti a giustificare l’impiego di capitale che l’azienda stessa richiede e assorbe: in definitiva se crea valore o lo distrugge. Un’azienda crea valore (EVA > 0) se il rendimento del capitale investito (r) è maggiore del costo del capitale investito (c). Viceversa, un’azienda distrugge ricchezza (EVA 0) se il rendimento del capitale investito (r) è inferiore del costo del capitale investito (c).

Confronto tra EVA e VAN

Rispetto al Valore Attuale Netto (VAN) l’EVA permette a consuntivo di valutare un investimento nel singolo periodo, anno per anno, e di escludere attività/progetti/commesse che non danno valore aggiunto. Il VAN in un orizzonte di 5 anni, ha tipicamente un andamento negativo i primi anni a causa degli investimenti dove è concentrata la maggiore quota di capitale investito. Ricalcolando il VAN nei periodi intermedi, non evidenzia se il Cash Flow negativo nel periodo è dovuto esclusivamente all’impiego di capitale iniziale, o al fatto che l’investimento è in perdita e non sta creando valore.

La valutazione di un’azienda

L’EVA può essere utilizzato anche per determinare il valore di un’azienda: calcolando e attualizzando una serie di EVA futuri (con un orizzonte temporale adeguato) si ottiene il Market Value Added (MVA). Sommando al MVA il valore attuale del capitale investito netto si ottiene misura del valore di un’azienda molto utilizzata tra gli investitori istituzionali: l’Enterprise Value. Lo stesso Warren Buffett inserisce tra le sue regole per selezionare le società in cui investire alcuni indicatori (come il FCFE, Free Cash Flow to Equity) che condividono i fondamentali teorici con l’EVA.

Published by
Nazareno Lecis