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Controversia tra Fisco Italiano e Fca: chiesti 1,3 miliardi di tasse arretrate

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa americana Bloomberg, il fisco Italiano avrebbe chiesto da Fiat Chrysler (FCA) circa 1,3 miliardi di tasse arretrate. Infatti, l’Agenzia delle Entrate contesta al gruppo automobilistico di aver sottostimato di 5,1 miliardi il valore per l’acquisizione della casa automobilistica statunitense. Un “fulmine a ciel sereno” proprio mentre la società italo americana prepara la fusione con il gruppo francese PSA.

Cosa contesta il Fisco Italiano?

Si parla di un processo di acquisizione durato circa 5 anni. Al termine della ristrutturazione è stata creata Fca, nella forma societaria attuale con la sede legale in Olanda e la sede fiscale in Gran Bretagna, invece che a Torino, sede storica da oltre un secolo della Fiat. Nella normativa fiscale Italiana, lo spostamento della sede aziendale genera la c.d. “exit tax“, un’imposta applicata sulle plusvalenze realizzate da società che spostano le loro sede all’estero con un’aliquota, all’epoca, di circa il 27,5%. A seguito di uno scostamento nella valutazione delle plusvalenze è stata rilevato un debito per la società di circa 1,3 miliardi: infatti, se da un lato, secondo l’Agenzia delle Entrate il valore delle plusvalenze ammontava a 12,5 miliardi di euro, per i consulenti della società automobilistica l’importo corrispondeva a 7,5 miliardi.

La posizione di FCA

A seguito della notizia non manca la risposta dei vertici di FCA:

Non condividiamo affatto le considerazioni contenute in questa relazione preliminare e abbiamo fiducia nel fatto che otterremo una sostanziale riduzione dei relativi importi. Va inoltre rilevato che qualsivoglia plusvalenza tassabile che fosse accertata sarebbe compensata da perdite pregresse, senza alcun significativo esborso di liquidità o conseguenza sui risultati.

Altresì, nella relazione del terzo trimestre Fiat Chrysler conferma che è in corso un negoziato con le autorità italiane relativo a un adeguamento fiscale» relativo a 5,07 miliardi di asset sottostimati soggetti alla “exit tax“, come riportato dal rapporto di audit visionato da Bloomberg.

I tempi della controversia tra Fisco e FCA

Al momento non è possibile prevedere il risultato della controversia, tuttavia, i negoziati dovrebbero concludersi entro 60 giorni. Se non si dovesse pervenire a un accordo si aprirebbe un altro pesante contenzioso giudiziario per il gruppo italo americano.