Air Italy, giorno 11 Febbraio, ore 14.30, dichiara la liquidazione in bonis della società.
La (ormai ex) seconda compagnia di bandiera, nasce nel 2005. La sua storia, in realtà, è ben più articolata. Air Italy nasce, sotto la livrea Alisarda, nel 1963 e cambiò nome nel 1991 diventando Meridiana. Nel 2017, Meridiana annunciò la volontà di acquisire Air Italy di cui aveva il controllo già da sei anni. L’obiettivo era la promozione del turismo in Sardegna, messa “in croce” dalla questione relativa alla continuità aerea. Nel cambio di livrea, avvenuto ufficialmente nel febbraio 2018, la società stessa proclamava la volontà di rinnovare la flotta aerea, aggiungendo 50 nuovi aerei. Tutto questo perseguendo l’obiettivo di aumentare i passeggerei dai 2.5 milioni del tempo, a 10 milioni.
Esattamente 2 anni dopo la fondazione sotto questo nome, la società dichiara la liquidazione in bonis della società. Un problema di grosse dimensioni per il governo, che si trova a fronteggiare l’ennesima emergenza visti i 1200 dipendenti, di cui 500 solo in Sardegna. Tra i primi a parlare, si nota la ministra dei trasporti De Micheli la quale afferma che non si possa deliberare la liquidazione di una società tale, prima di sentire il governo e i ministeri competenti.
“A causa del perdurare delle difficili condizioni di mercato, non sussistono più le condizioni per il prosieguo dell’attività”
Le parole del presidente, Roberto Spada, non lascia alcun dubbio sulla messa in atto della liquidazione, tantomeno il comunicato della società:
Nel breve comunicato, Air Italy annuncia la liquidazione in bonis, frutto (anche) della mancata ricapitalizzazione della società da parte di Akfed, maggior azionista che non ha acconsentito a una nuova “iniezione” di risorse. Qatar Airways, che detiene il 49%, ha infatti affermato che il salvataggio di Air Italy sarebbe stato possibile ma con l’impegno di tutti gli azionisti.