Home » Asset management » Stock market » Coronavirus: i mercati azionari crollano

I mercati azionari globali sono stati colpiti dall’ondata di panico causata dal Coronavirus. Wall Street è in rosso da ormai sei sedute continue: l’S&P 500 ha perso circa il 12% in questo lasso temporale, riportando il proprio valore nel range dei 2970 punti, tornando perciò ai livelli di ottobre 2019. Stessa storia per il Dow Jones, anch’esso è sceso di oltre 12 punti percentuali in sei sessioni, riportandosi ai valori di autunno dell’anno scorso. La situazione è leggermente peggiore per il Nasdaq 100, il quale è in rosso di oltre il 13%.

Grafico dell’S&P 500

CODIV19 secondo Goldman Sachs

Come conseguenza al terrore degli investitori, Goldman Sachs ha tagliato le stime di crescita degli utili delle aziende statunitensi, i quali saranno stagnanti nell’anno corrente. Infatti, secondo David Kostin, capo delle strategie sull’azionario della banca d’investimento, le imprese americane non genereranno ricavi netti nel 2020. Le nuove previsioni tengono in considerazione il fattore virus e le sue conseguenze, ovvero il declino dell’economia cinese nel primo trimestre. Secondo l’istituto finanziario, il collasso del mercato dello Stato asiatico porterà alla seguente riduzione delle esportazioni per le società americane, alla diminuzione dell’offerta aggregata e quindi a un rallentamento dell’economia degli Stati Uniti nel suo complesso.

Grafico del Dow Jones

Aziende come Apple, Nike e Microsoft hanno già dichiarato che non raggiungeranno i ricavi prestabiliti a causa del coronavirus e delle sue implicazioni nell’expo mondiale, in quanto una modesta parte del reddito di suddette società è solito derivare dal segmento di mercato cinese.

CODIV19 secondo Moody’s Analytics

Grafico del Nasdaq 100

Secondo l’opinione di Moody’s Analytics, una crisi economico-finanziaria sarebbe possibile nel caso in cui il Coronavirus si trasformasse in una pandemia. “Se il virus dovesse diventare una pandemia globale penso che avremo una recessione globale” ha affermato Mark Zandi, chief economist della società di analisi, aggiungendo che le probabilità che ciò si avveri sono in aumento con l’aumentare dei contagi in Italia e Corea del Sud. Pochi sono gli strumenti a disposizione del Bel Paese per evitare il disastro economico, essendo i tassi della BCE già a livelli relativamente bassi e non essendoci molta possibilità per una manovra fiscale. A livello globale, secondo l’analista, la situazione economica era già martoriata dalla Brexit e dalla guerra commerciale, perciò si può concludere come l’invasione del CODIV19 sia avvenuta in un momento delicato.