La Federal Reserve ha effettuato la sua mossa contro l’ondata di panico che ha travolto i mercati nelle ultime settimane. Infatti, nella giornata di domenica, la banca centrale degli Stati Uniti ha confermato il taglio dei tassi d’interesse a un livello compreso tra 0,25 e 0 percento. Ma non è tutto, difatti la Fed provvederà a immettere $700 miliardi nel mercato statunitense.
La decisione della banca americana di portare il costo del denaro dal range dei 100-125 a quello dei 0-25 punti base si pone l’obiettivo, come affermato dalla stessa Fed, di <<supportare la liquidità e la stabilità del sistema bancario>>, in quanto la crisi creata dal Coronavirus peserà sull’economia di breve termine. I saggi rimarranno stabili al nuovo livello percentuale fino a quando si avrà la certezza del superamento degli eventi recenti che hanno colpito il sistema economico.
La notizia ha avuto anche l’appoggio del presidente Donald Trump, il quale la ha commentata affermando <<that makes me very happy>>, confidando sul fatto che questa decisione di politica monetaria gioverà agli Stati Uniti. Grazie a ciò, l’imprenditore americano può mettere una pietra sopra al proprio conflitto con il presidente della banca centrale americana Jerome Powell. Quest’ultimo è stato ripetutamene attaccato da Mr. Trump per la sua “malagestione” dei tassi federali, i quali, secondo la casa bianca, sono stati tagliati troppo tardi.
La banca ha comunicato anche un piano d’acquisto di titoli per un ammontare di $700 miliardi, meglio definibile come QE 4. Quest’ultimo allentamento quantitativo prevede che la Fed comprerà $500 miliardi di titoli americani e $200 miliardi di securities sui mutui. Lo shopping inizierà nella giornata di Lunedì con una prima rata di $40 miliardi.
La compera di titoli come Mbs è finalizzata all’abbassamento dei tassi d’interesse sui mutui e sui prestiti destinati all’acquisto di beni di consumo. La Fed infatti si è detta disposta a tutto al fine di supportare il flusso di credito a famiglie e imprese in modo di stabilizzare i prezzi e l’occupazione.