Economia

E se l’Italia decidesse di uscire dall’euro?

Qualche giorno fa sulla nostra pagina Facebook ho condiviso un post in cui si articola uno degli ostacoli tecnici più grandi per l’uscita dell’Italia dall’euro che ha riscosso un discreto interesse. Per renderlo più fruibile, in modo che quante più persone possano capire quanto quel genere di discussione sia assolutamente fuori luogo, ho deciso di renderlo un articolo aggiungendo qualche approfondimento.

Si parte dai flussi di Target 2

L’immagine sottostante mostra i flussi del Target2, ossia i flussi delle transazioni monetarie che avvengono all’interno dell’Unione Europea, a fine marzo 2018. La Germania ha un credito di circa 900 miliardi e l’Italia ha un debito di circa 450 miliardi.

Mario Draghi, rispondendo a 2 eurodeputati del Movimento 5 Stelle nel gennaio 2017, disse che qualora uno Stato volesse abbandonare l’eurosistema dovrebbe prima regolare la situazione all’interno del Target2 quindi l’Italia dovrebbe versare alla BCE il debito meno la percentuale di debito proporzionata al capitale della BCE posseduto dall’Italia (circa il 14%).

Saldare questo debito, denominato in euro, emettendo nuove lire non pare una buona idea, perché aumentare l’offerta di moneta ne fa diminuire il valore quindi il debito nominalmente continuerebbe ad aumentare. La Repubblica di Weimar fece la stessa cosa (con diverse monete chiaramente ) e non andò benissimo. Anche lo Zimbabwe lo fece e ottenne un’inflazione a 21 cifre.

Le CAC

Inoltre, dal 2013 i titoli di Stato con scadenza superiore ad un anno presentano le “Clausole di Azione Collettiva” .
Le CAC prevedono la necessità di ottenere l’ok da una maggioranza qualificata dei possessori di un determinato bond (in genere il 75% del valore complessivo del titolo) per effettuare modifiche delle condizioni contrattuali. Tra queste, naturalmente, anche la moneta con cui si pagano gli interessi e si rimborsa il titolo.

Ma cos’è il Target2?

Il Target 2 (cliccando nel nome troverete un video di approfondimento) è un sistema di pagamenti interbancario per l’elaborazione in tempo reale dei bonifici transfrontalieri in tutta l’Unione europea. Il sistema consente il trasferimento di moneta tra le banche dell’UE in tempo reale.

Come funziona il Target2?

La piattaforma è di proprietà dell’#Eurosistema, che ne cura anche la gestione.
In parole povere, si può sintetizzare così il suo funzionamento:

1) La banca A e la banca B hanno entrambe un conto presso la banca centrale
2) Un pagamento in euro deve essere effettuato dalla banca A alla banca B
3) La banca A immette le istruzioni di pagamento in Target2
4) Il pagamento è regolato mediante un addebito sul conto della banca A e un accredito su quello della banca B
5) Target2 trasferisce le informazioni sul pagamento alla banca B

Qual è l’importanza del Target2?

Per la BCE è fondamentale assicurare l’ordinato ed efficace funzionamento dei sistemi di pagamento e delle altre infrastrutture di mercato, al fine di preservare la stabilità finanziaria nell’area dell’euro. Target2 è quindi un mattone indispensabile dell’integrazione finanziaria nell’UE. Permette alla moneta di fluire liberamente attraverso i confini e sostiene l’attuazione della politica monetaria unica della BCE.

Stando all’interno dell’euro dobbiamo preoccuparci di questo debito?

No. All’interno del sistema del Target 2 i crediti sono inesigibili perché se così non fosse l’euro nominalmente non avrebbe più lo stesso valore all’interno dei singoli stati quindi crollerebbe l’unione monetaria.

Conclusioni

I motivi per cui abbandonare l’euro sarebbe un suicidio sono molteplici. Qui si è affrontato solo uno dei tantissimi temi (forse il meno noto e il più tecnico).

Published by
Nazareno Lecis