In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il decreto liquidità viene approvato dal CDM. L’obiettivo è quello di garantire maggiore liquidità a tutto il sistema produttivo, dagli autonomi alle grandi imprese passando per le PMI. Per garantire i prestiti sarà rafforzato il fondo di garanzia delle PMI e inoltre, spetterà alla società SACE fornire le garanzie per le imprese medio-grandi. Restano, tuttavia, dubbi circa i tempi per l’erogazione oltre alla quantità di garanzie fino ad oggi effettivamente stanziate.
Il Dl liquidità trova le sue fondamenta in una strategia presentata a livello Comunitario con l’obiettivo di elargire maggiore liquidità nel sistema produttivo. Tra le misure messe in campo dall’ U.E, abbiamo:
Tuttavia, restano circoscritti i casi in cui la garanzia statale è totale.
Per queste categorie sarà concesso un prestito automatico fino a 25 mila euro e comunque non superiore al 25% del proprio fatturato dichiarato nel 2019. Il prestito sarà garantito al 100% dal Fondo Garanzia delle PMI e rimborsato entro 6 anni. Non è molto chiaro se saranno applicati interessi e in quale misura.
Per queste imprese la garanzia concessa dal fondo è al 90% e può essere cumulata con un’altra garanzia di un soggetto terzo (Confidi), su finanziamenti di importo massimo di 800 mila euro e comunque corrispondenti al 25% del fatturato 2019. In tal caso, sarà prevista un’istruttoria economico-finanziaria andando ad esaminare gli ultimi bilanci depositati eliminando l’analisi andamentale. I tassi d’interesse richiesti dovrebbero collocarsi tra 0,2 e 0,5%.
Il fondo di Garanzia delle PMI, inoltre, potrà garantire al 90% prestiti rivolti ad imprese con meno di 500 dipendenti e fatturato non superiore a 5 milioni di euro.
Sarà SACE, controllata di Cassa Depositi e Prestiti, a garantire la mobilitazione di risorse per le grandi imprese. In particolare, la garanzia coprirà tra il 70% e il 90% dell’importo finanziato, a seconda delle dimensioni dell’impresa. La garanzia sarà subordinata a una serie di condizioni quali la distribuzione dei dividendi per i dodici mesi successivi e la necessaria destinazione del finanziamento.
A copertura delle garanzie, per mobilitare 400 miliardi di euro, serviranno circa 30 miliardi. Prendendo in considerazioni altri capitoli di spesa previsti nel decreto Aprile, il saldo netto da finanziare si aggirerà intorno ai 50 miliardi. La questione si fa ancora più preoccupante se si considera che attualmente Sace ha una dotazione iniziale di un miliardo mentre il fondo PMI ne a disposizione solo 4 miliardi.
La seconda problematica attiene alle tempistiche di erogazione del credito. Le banche dovranno recepire le circolare con le istruzioni su come avviare le pratiche per attivare la richiesta di garanzia presso Sace e Mcc. Tutto questo con il lockdown ancora in corso e le filiali bancarie chiuse.