Perchè l’Italia ha bisogno dell’Unione Europea?
PERCHÉ L’ITALIA HA BISOGNO DELL’UNIONE EUROPEA,
E PERCHÉ NON POSSIAMO “FARCELA DA SOLI”.
Articolo di Giovanni Casula
Ultimamente mi è capitato di leggere sui social o sui giornali commenti del tipo “l’Italia non ha bisogno dell’UE, può farcela tranquillamente da sola!”, oppure “se non ci fosse la BCE, ci sarebbero gli italiani a comprare BTP e finanziare lo Stato!”. Sappiate che i dati ci mostrano l’esatto opposto.
Guardiamo al profilo delle scadenze del nostro debito pubblico [1]: per il solo 2020, il Tesoro dovrà rinnovare circa 323 miliardi di titoli. Questi 323 miliardi servono a finanziare il fabbisogno dello Stato (per esempio, servono a pagare pensioni, salari, a mantenere il sistema sanitario e quello educativo ecc.). Considerando che tra Gennaio ed Aprile sono già stati emessi 87 miliardi, ne rimangono ancora in scadenza 236 miliardi. E, a meno che non si decida di fare spending review, questi 236 miliardi che vanno a scadenza dovranno essere “rimpiazzati” in toto con nuove emissioni di debito. Tradotto: il Tesoro dovrà presentarsi ai mercati per raccogliere questi 236 miliardi.
Se non ci fosse da anni la BCE con il suo programma di Quantitative Easing, questo ammontare di emissioni (a maggior ragione per un Paese con un alto debito come l’Italia) sarebbe stato un vero percorso ad ostacoli, per non parlare del fatto che senza la BCE il Tesoro avrebbe pagato interessi di gran lunga maggiori sul debito (sottraendo miliardi di risorse alle manovre dei Governi che si sono succeduti negli anni).
Dal 1 Novembre 2019, la BCE sta acquistando sul mercato 20 miliardi di titoli al mese tramite il suo Asset Purchase Programme (APP) [2]. Buona parte di questi titoli sono titoli di debito pubblico (BTP, Bund, Bonos etc.) rientranti nel Public Sector Purchase Programme (PSPP). Il 12 marzo scorso, la BCE ha rinforzato il programma APP con 120 miliardi di acquisti addizionali [3] da effettuarsi entro la fine del 2020, mentre il 18 marzo scorso ha messo sul piatto ulteriori 750 miliardi di acquisti addizionali [4] tramite il suo Pandemic Emergency Purchase Programme (PEPP).
Se guardiamo agli ultimi dati disponibili dell’APP, scopriamo che la BCE ha acquistato un netto di 12 miliardi di titoli di debito pubblico italiano nel solo mese di marzo[2]. Se per semplificare ipotizzassimo di proiettare questi 12 miliardi per i mesi a venire, si avrebbero 107 miliardi di acquisti del nostro debito da parte della BCE.
Che più o meno corrisponde a quanto si stima costerà la crisi COVID19. Al momento, il consensus degli analisti finanziari[5] stima che il rapporto deficit/PIL dell’Italia nel 2020 si attesterà intorno al 6.7% (era 1.6% nel 2019). Questo significa che il Tesoro dovrà trovare nuove risorse per ben 118 miliardi (in aggiunta ai famosi 236 miliardi citati sopra che vanno a scadenza).
Qualcuno ritiene che lo Stato possa tranquillamente far fronte al suo fabbisogno chiedendo agli italiani di comprare i suoi BTP/BOT (“perchè la ricchezza privata è altissima in Italia”). Evidentemente non sa che gli italiani si sono ben visti dal comprare titoli di stato nel corso degli anni[6]. A dicembre 2019, solo il 3.1% del nostro debito era in mano alle famiglie italiane (che ne detenevano il 5.4% l’anno precedente). Chi davvero è intervenuto ad acquistare il nostro debito pubblico nel corso degli anni sono state le banche italiane, la BCE e gli investitori esteri.
Quindi, quando qualcuno tenta di raccontarvi la storiella del “possiamo farcela da soli”, “l’Europa non serve”, “ci finanziamo piazzando BOT alle famiglie”, ricordatevi che vi sta raccontando una balla gigantesca. Cosi come sono giganteschi i numeri di cui parliamo, e che chiaramente ci stanno dicendo che no, non possiamo farcela da soli.
Per chi fosse interessato a navigare i dati citati, ho creato una dashboard a questo link: https://public.tableau.com/profile/giovannicasula#!/vizhome/Debitopubblicoitaliano/Storia
Note:
[1] Dashboard 1: https://public.tableau.com/profile/giovannicasula… (fonte dati: Bloomberg).
[2] Fonte: https://www.ecb.europa.eu/…/implement/omt/html/index.en.html
[3] Fonte: https://www.ecb.europa.eu/…/html/ecb.is200312~f857a21b6c.en…
[4] Fonte: https://www.ecb.europa.eu/…/ecb.pr200318_1~3949d6f266.en.ht…
[5] Previsione Bloomberg basata sui contributi di 17 analisti intervistati ad Aprile 2020. Valore minimo: -2.5% – Valore massimo: -12.2%.
[6] Dashboard 3: https://public.tableau.com/profile/giovannicasula… La linea verde (debito detenuto dalle famiglie italiane) mostra un chiaro trend di riduzione negli anni (fonte dati: Banca d’Italia).