In attesa di presentare la rivalutazione definitiva sul rating dell’Italia (ora Baa3) prevista per l’8 Maggio, Moody’s esprime le sue opinioni analitiche sulla situazione economica del Bel Paese.
Secondo l’agenzia di rating, la minore imposizione fiscale potrebbe portare il deficit di bilancio dell’anno corrente intorno all’8-10% del Pil e a un rapporto debito pubblico/Prodotto interno lordo del 150%. Tuttavia, anche se la pandemia sta conducendo a uno shock dell’economia, il quale porterà il debito nazionale a livelli record, l’affidabilità creditizia dell’Italia rimarrà intatta, essendo il picco negativo di natura temporanea, in quando causato dalle restrizioni alla mobilità.
D’altra parte, Kathrin Muehlbronner, senior vice president della società, specifica che la visione degli analisti è da considerarsi vera solamente al verificarsi di 3 ipotesi:
Nel caso in cui il Governo fallisca nello stabilire una strategia fiscale di ricostruzione del sistema economico col fine di ripristinare le casse dello Stato o nell’ipotesi in cui la situazione sanitaria non migliori, con conseguente spostamento della ripresa nel 2021, la pressione creditizia sull’Italia aumenterebbe.
Perciò, nonostante le previsioni riferiscano una stabilizzazione del debito in rapporto al Prodotto interno lordo del 150%, un qualsiasi segno di futura debolezza nelle entrate nazionali potrebbe aumentare considerevolmente il livello della frazione.
Le stime di Moody’s si avvicinano a quelle presentate nel Documento Economia e Finanza. Nel testo del DEF si prevede che il crollo del Pil italiano nel 2020 sia di 8 punti percentuali, tuttavia nel 2021 si avrà un dato positivo del 4.2%. Il deficit di bilancio a fine anno sarà del 10.4% in relazione alla produzione nazionale, il quale si dimezzerà nel 2021 tornando al 5.7%. Il debito nei confronti della somma dei redditi nazionali sarà del 155.7% per quest’annata, riducendosi al 152.7% nella prossima.