Il cash flow: un indicatore essenziale per lo stato di salute di un’impresa.
Nel mondo anglosassone una frase che si sente spesso pronunciare è “Turnover is vanity, profit is sanity but cash is reality”. Un detto comune che certifica la concretezza della liquidità rispetto ad altre grandezze economiche. Infatti, non è raro che un’attività economica pur generando profitti si trovi in sofferenza di liquidità, non essendo così in grado di poter far fronte alle passività correnti.
Che cos’è il cash flow?
Il cash flow è la differenza tra le entrate monetarie(cash inflow) e le uscite monetarie (cash outflow) e rappresenta il denaro liquido che l’azienda detiene in un dato momento della sua vita.
A cosa serve?
Misura la capacità che l’impresa ha di autofinanziarsi senza dover ricorrere ad altre forme di finanziamento come il ricorso al capitale di rischio o al capitale di terzi. Una giusta gestione dei flussi finanziari, attraverso la redazione del c.d. budget di tesoreria, consentirebbe all’impresa di contenere gli oneri finanziari.
Come si calcola?
Il flusso di cassa si determina mediante la redazione del rendiconto finanziario: all’utile o alla perdita di esercizio si aggiungono i costi non monetari (ammortamenti e accantonamenti) e si sottraggono i ricavi non monetari (come ad esempio le imposte anticipate).
Le tipologie di cash flow
Il flusso di cassa si può idealmente suddividere in tre componenti fondamentali: il flusso di cassa operativo (FCFO), il flusso di cassa per l’impresa (FCFF) e il flusso di cassa disponibile per gli azionisti (FCFE).
Le differenze con il profitto…
Nonostante risulti una grandezza economica importante, il profitto non è in grado di far emergere l’effettivo pagamento dei costi sostenuti o l’effettivo incasso delle vendite realizzate. Va da sè, che tra le due grandezze si crea un vero è proprio disallineamento: un’azienda potrà avere un utile positivo ma non aver incassato le vendite contabilizzate e trovarsi così in debito di liquidità e viceversa.
Conclusioni…
Una buona gestione aziendale deve mirare all’obiettivo di un cash flow positivo.Con la giusta liquidità, infatti, l’impresa è in grado di pagare senza problemi le tasse, i fornitori e gli altri creditori, così come i dipendenti. E, perché no, magari effettuare anche investimenti aggiuntivi per sostenere la crescita del business.