Dopo la freddezza dei mesi precedenti, la cancelliera di ferro, Angela Merkel, si lascia convincere da Macron sull’istituzione del Recovery Fund, voluto fortemente dalla ‘sponda sud’ europea.
Quando, nelle scorse settimane, i premier di Italia e Spagna in primis, chiedevano questo tipo di intervento, la Merkel rispose seccamente: “I soldi ci sono, si trovano nel fondo salva stati, usate quelli; è inutile che aspettiate quello che chiedete, non verrà mai fatto”. Ci ha pensato il presidente francese a convincere la cancelliera. Nel documento congiunto, si legge di un accordo per l’istituzione di un fondo da 500 miliardi, usufruibili dai Paesi che si trovano in difficoltà a causa dell’emergenza sanitaria.
Le formule di restituzione si basano su una concezione del fondo più vicina ad un finanziamento a fondo perduto che ad un prestito con interessi e date di scadenza. Infatti, sempre nella nota, emerge che il denaro sarà restituito dagli Stati membri dell’unione e non dai paesi che richiedono i fondi.
Ma con quali soldi verrà riempito questo paniere? “Si è pensato a denaro proveniente dal bilancio UE e non da prestiti”, come afferma la cancelliera tedesca. Tuttavia non è da escludere l’eventualità che la Commissione Europea possa andare sul mercato a chiedere i soldi tramite obbligazioni comuni.
L’accordo tra le due potenze europee ottiene il plauso di Spagna e Italia, anche se il premier Conte non è completamente soddisfatto, auspicando un aumento della cifra da destinare al fondo. Gli fa da eco la Commissione europea, la quale fa sapere che si sta pensando ad un fondo da 1000 miliardi, con caratteristiche simili a quelle dell’accordo franco tedesco.
Contrari all’accordo, i paesi del nord, tra cui Olanda e Austria, hanno già lanciato un “contro accordo”. Da sempre fortemente critici sul Recovery Fund, i frugali vedono adesso mancarsi il fondamentale appoggio tedesco, che sembra ormai aver intrapreso la strada di un fondo comune.
Nonostante le reticenze dei paesi del Nord, l’euro si apprezza nei confronti del dollaro, che contemporaneamente si indebolisce forse a causa dei discorsi poco ottimistici di Powell.
Nel grafico riportato, settato su un time frame giornaliero, è evidente come, nei giorni successivi l’accordo franco-tedesco, il prezzo dell’EUR-USD ha subito una leggera impennata, registrando ben 4 candele verdi, con una in particolare degna di nota. La risposta dei mercati all’idea Recovery Fund è significativa: il cambio valutario ritorna dunque sui massimi registrati a inizio Maggio, testando il supporto in area 1,10 per la terza volta; il che lascia presagire che se continuerà a filtrare ottimismo su questo fronte, è possibile che il prezzo compi un ulteriore balzo, tornando sui livelli di 1.15 di metà Marzo.