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Warren Buffett

Photoshop batte Buffett: non è uno scherzo.

L’inizio di tutto: Buffett investe in Europa

La volontà di espandersi in Europa avrà contribuito, forse, a compiere qualche passo falso? Prima di investire in Germania, Warren Buffett aveva dimostrato la volontà di investire anche in Italia: infatti, aveva acquisito la Marmor Holdings e la Zephir S.p.A. Nessun problema nel Belpaese,ma in Germania forse sì: l’oracolo di Omaha, infatti, aveva “puntato” la Wilhelm Schultz. Azienda originariamente a conduzione familiare, nata nel 1945, pezzo forte nel settore della produzione di acciaio inossidabile. L’acquisizione viene completata nel Febbraio 2017, per una somma di 800 milioni di dollari.

Una segnalazione che vale più di 600 milioni

L’acquisizione della società tedesca, avviene attraverso la Precision Castparts Corporation, detenuta dalla Berkshire Hathaway, che l’aveva precedentemente acquisita per circa 37 milioni di dollari. Esattamente 2 mesi dopo l’acquisizione della società con sede a Krefeld, arriva una segnalazione anonima: Wilhelm Schultz ha truffato Warren Buffett. Ma in cosa consiste la truffa? A quanto pare, la società tedesca ha “gonfiato” il suo margine operativo lordo, volendo risultare in forte espansione nel settore di produzione dell’acciaio. La realtà, invece, era tutt’altra: la società era sull’orlo del fallimento. Come ha potuto, Buffett, cadere in questo tranello? A quanto pare, le fatture della Wilhelm Schultz erano state modificate con Photoshop: l’accusa è quella di aver scansionato le intestazioni di società terze, modificandole affinchè risultasse il nome dell’azienda tedesca.

Warren Buffett può, veramente, essere ingannato usando Photoshop?

L’indagine, partita a New York, chiaramente si è conclusa con la “vittoria” di Buffett: quella subita era una vera e propria truffa. Secondo il valore reale dell’azienda, l’investimento che Buffett avrebbe effettivamente dovuto fare era di 157 milioni di dollari. La Wilhelm Schultz, quindi, è stata condannata a risanare la differenza: 643 milioni di dollari. Il colpo di grazia per un’azienda sull’orlo del fallimento. Ovviamente, la società tedesca si è dimostrata pronta a dichiarare che la vicenda non ha danneggiato assolutamente Buffett ed una indagine è ancora in corso a Dusseldorf. Ciò che viene da pensare è: quanto si deve essere bravi per ingannare uno dei più grandi investitori al mondo?