Calcio e coronavirus: ripresa possibile grazie ai tifosi
Lo Sport Business Group di Deloitte, nota società di consulenza, pubblica annualmente l’Annual Review of Football Finance, ossia un’analisi dei trend e delle prospettive economiche dell’industria del calcio. L’edizione del 2020 è la 29esima e contiene le previsioni sulla futura situazione finanziaria del settore riguardante lo sport più seguito al mondo, il quale risente della situazione creatasi a causa della pandemia.
La situazione per i maggiori campionati
Il valore del calcio europeo è passato da eur28.4 miliardi nella stagione 2017/2018 a eur28.9 miliardi in quella 2018/2019, crescendo perciò di circa il 2%. In particolare, il flusso in entrata generato dalle leghe denominate “Big Five” (Premier League, Liga BBVA, Bundesliga, Serie A e League 1) è aumentato da eur15.6 miliardi a eur17.0 miliardi. Più precisamente, il mercato dell’industria calcistica del vecchio continente continua a espandersi ininterrottamente dall’inizio del 21esimo secolo. Questo arricchimento è il riflesso della perenne crescita di popolarità di questo sport.
In questo senso, gli analisti hanno concluso che il problema del declino dei fatturati nel mercato del calcio a causa del COVID-19 verrà risolto grazie all’appetito per il mondo del pallone. Esso è manifestato dal crescente aumento dell’interesse dei tifosi, dal conseguente cospicuo incremento del valore dei diritti televisivi e dal supporto degli sponsor pubblicitari.
Specificatamente, è previsto un declino del valore del settore calcistico per la stagione 2019/2020, direttamente impattata dalla crisi pandemica. Tuttavia, è ritenuta probabile la formazione di una struttura a “V” per i ricavi delle Big Five, con un recupero delle perdite subite già dalla stagione 2020/2021. Questo potrebbe avvenire proprio grazie al supporto degli appassionati del calcio d’élite, in quanto garantisce continuità nella crescita a medio-lungo termine.
I ricavi del matchday
I ricavi conseguiti durante i giorni delle partite, ossia quelli determinati da biglietti e bevande, sono la categoria di entrata che pesa meno nel calcolo del fatturato totale per le squadre dei cinque campionati principali (11% per la Serie A). Ciononostante, se l’aumento dei contagi non si dovesse assestare e le partite dovessero continuare a giocarsi a porte chiuse, le Big Five potrebbero assistere a perdite dei ricavi totali comprese tra l’11% e il 16%.
Inoltre, i danni economici potrebbero essere maggiori per i campionati inferiori, come ad esempio per la serie B, e per le leghe non comprese tra le cinque più popolari, come la Scottish Premiership o la Jupiler Pro League. Questo perché, scendendo la “piramide calcistica” in termini di popolarità, i ricavi dei giorni delle partite assumono sempre più importanza, perciò giocare senza pubblico comporta una perdita di entrate importante.