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Messi-Inter: con la fiscalità italiana non è impossibile

La notizia calda del calciomercato riguarda ovviamente Leo Messi. Il campione argentino vincitore di 6 palloni d’oro quest’anno lascerà il Barcellona e le pretendenti sono più agguerrite che mai. Il Manchester City e il PSG possono mettere sul piatto contratti faraonici ma l’Inter potrebbe avere un’aiuto da un amico insospettabile, il fisco italiano.

Il primo aiuto è la Flat Tax per i ricchi

Si tratta di un’imposta da 100 mila euro l’anno che fu introdotta dalla Legge di Bilancio 2017 pensata per attirare in Italia chi ha grandi disponibilità economiche. Per intenderci è lo stesso regime agevolato utilizzato da Cristiano Ronaldo.
Tecnicamente è una “imposta sostitutiva per i nuovi residenti”, poiché sostituisce non solo le tasse molto più alte che chi trasloca dovrebbe pagare in Italia, ma anche le imposte dovute nel Paese di provenienza. Possono sfruttarla gli stranieri che vogliono venire a vivere in Italia, così come italiani che hanno deciso di tornare nel nostro Paese purché abbiano trascorso 9 degli ultimi 10 periodi d’imposta fuori dall’Italia.

Ovviamente questa imposta non si applicherebbe ai redditi prodotti in Italia e quindi all’eventuale salario pagato dall’Inter ma agli altri redditi generati all’estero come ad esempio lo sfruttamento dei diritti d’immagine. Stiamo parlando di circa 11 milioni di euro lordi che diventerebbero praticamente netti.

Il secondo aiuto arriva dal Governo giallo-verde

Il secondo aiuto arriva dal decreto Crescita, il Dl n. 34 approvato nel 2019.
Il provvedimento prevede infatti che dal periodo di imposta successivo all’entrata in vigore della norma (quindi dall’1 gennaio 2020) chiunque si trasferisca in Italia, a condizione che non abbia risieduto nel nostro Paese negli ultimi due anni, sia tassato per un periodo di 5 anni solo sul 30% del compenso da lavoro dipendente. Stiamo parlando di un abbattimento della base imponibile del 70% che addirittura, in caso di trasferimento al Sud, aumenterebbe al 90%.

A quanto ammonterebbe il risparmio?

I calcoli sono abbastanza facili da fare. Per garantire uno stipendio netto di 50 milioni di euro al campione argentino non servirebbero circa 90 milioni di euro ma ne “basterebbero” 60.

Bisogna tuttavia ricordare che i due regimi non sono sovrapponibili quindi la stella argentina dovrebbe scegliere una delle due alternative.

Ogni Stato ha qualche regime agevolato

Chissà cosa diranno i tifosi di calcio delle altre nazioni scoprendo che in Italia sono presenti questi regimi agevolati. Se si comportassero come l’italiano medio quando accusa l‘Olanda di essere un paradiso fiscale (ingiustamente) se ne sentirebbero delle belle.