Azioni Atlantia a -3%. Calano a picco dopo la volata in Borsa
Dopo la volata in Borsa del 16,2%, i titoli di Atlantia perdono oltre il 3% molto probabilmente dovuto dalle indiscrezioni in base alle quali è imminente un accordo tra Atlantia e Cassa Depositi e Prestiti. Pare si sia trovata un’intesa tra Governo e famiglia Benetton, sulla scissione di Autostrade per l’Italia.
Secondo il Sole 24 Ore, nelle scorse ore, pare ci sia stato un lungo faccia a faccia
tra Fabrizio Palermo, numero uno di Cdp, e Carlo Bertazzo, ceo di Atlantia. Il tema all’ordine del giorno sarebbe un accordo che possa soddisfare entrambe le parti.
Quali sono le possibilità?
Dopo l’ultimatum di luglio, pare che il board stesse stia trattando la scissione della controllata Aspi. Sempre secondo il la testata giornalistica sembra che la scissione sia valutata circa 11 miliardi. Il valore però sarà stabilito da una banca indipendente.
Questa scissione potrebbe avvenire con la vendita dell’88% del capitale attraverso una gara internazionale oppure uno scorporo che possa essere proporzionale alla controllata autostradale. Ipotesi più concreta.
Il valore dovrebbe essere stabilito da una banca indipendente e potrebbe essere influenzato dal programma del nuovo Piano Economico Finanziario che sarà approvato dal Ministero delle Infrastrutture in programma fino al 2038.
Altre testate parlano di negoziati che proseguono e che ancora non hanno portato accordi sul prezzo.
Atlantia: come avverrà lo scorporo?
Quanto riportato da Bloomberg, l’operazione di scorporo dovrebbe essere suddivisa in due fasi:
- La separazione del 70% del capitale dovrebbe essere collocata all’interno di una NewCo. Una nuova compagnia che si farebbe carico di una nuova parte dei debiti;
- Nella seconda fase, la NewCo potrebbe proporre un aumento di capitale per acquistare la restante parte da Aspi e per abbattere il debito.
Insomma, ricapitolando il 51% di Aspi andrebbe in mano a Cdp, il 40% sarebbe quotato e l’ulteriore 12% rimarrebbe agli attuali due soci di minoranza; Silk Road e Allianz.
In questo caso la holding avrebbe un guadagno di circa 5-6 miliardi tra incasso e rimborso del debito. Per questo motivo gli analisti di Equita predicano la calma sulle Azioni Atlantia. Qualora l’effettiva valutazione dovesse affermarsi attorno agli 11 miliardi porterebbe in alto le quotazioni. Il mercato è come se valutasse la controllata quasi la metà ovvero attorno ai 6 miliardi.
Azioni Atlantia: quali sono i nodi scogliere nella trattativa?
Secondo Repubblica però il nodo da sciogliere riguarda proprio quegli 11 miliardi che fanno parte dell’accordo. Sono da considerare prima o dopo l’aumento di capitale da parte di Cassa Deposito e Prestiti e altri investitori? In più, un’altra problematica interesse le manleve: la Cdp vorrebbe uno sgravio di responsabilità ad ampio raggio. Soprattutto quelle riguardanti le questioni infrastrutturali che emergerebbero una volta preso il controllo. La società vorrebbe tutelarsi sotto questo aspetto.
Se da una parte il mercato ha avuto fiducia nella riuscita della trattativa, adesso sembra avere alcuni dubbi a riguardo.
Nonostante il giù delle Azioni Atlantia, Piazza Affari in rialzo.
Nonostante la brutta prestazione di Atlantia con -3,45%, Piazza Affari chiude in rialzo (Ftse Mib +’0,7%). A tenerla su è sta FCA (+4,4%) che insegue Renault (+5,2%) e Peugeot (+5,5%) a Parigi, Tim (+3,6%) e Mediaset (+5,12%) dopo l’accoglimento del ricorso di Vivendi (+1%) contro la legge Gasparri da parte della Corte Ue.
Rialzi anche per Eni (+1,11%), nonostante il prezzo del greggio sotto ai 41 dollari. Tiscali chiude con -42% mentre Leonardo, spinta da una commessa nel Regno Unito mantiene un 3,28%.