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Macron fa il figo e lancia il suo France Relance da 100 miliardi

La Francia è nel pieno della seconda ondata di Coronavirus. Soltanto ieri si sono registrati oltre 7000 casi. Come se non bastasse, proprio come le altre grandi potenze europee, il paese di Macron sta affrontando una dura recessione. Già nel secondo trimestre il Pil era sprofondato a -13,8%, livello più basso del dopoguerra. Per far fronte alla crisi e far ripartire l’economia francese, il presidente ha promosso l’iniziativa del governo di un piano molto ambizioso.

France Relance: le cifre

Il piano dovrebbe essere presentato oggi dal premier Castex, tuttavia girano già numerose indiscrezioni sulle cifre. Si tratta di 100 miliardi, di cui 40 provenienti dall’Unione Europea. Questo è il France Relance, nome visionario che ricalca la prassi tipicamente italiana di battezzare decreti con nomi altisonanti. Per quanto riguarda i dettagli, sul sito del governo francese si può leggere:

Le risorse stanziate dal Governo e dall’Europa sono consistenti e sono destinate a far fronte alle sfide: 100 miliardi di euro, ovvero ⅓ del bilancio annuale dello Stato. Il 40% è stato finanziato dall’Unione Europea, fondi mobilitabili dagli Stati membri fino al 2026 e rimborsabili fino al 2058

Macron stesso benedice e promuove l’operazione, che saluta come “la più ambiziosa in Europa in confronto al Pil“. L’obiettivo è quello di inserire il piano nella legge di stabilità del 2021 e di far partire i progetti già nella prima parte dell’anno

Le misure

Il France Relance si va ad aggiungere ad una serie di piani già varati dall’esecutivo francese per tamponare i vari settori dell’economia colpiti dalla crisi. Si tratta complessivamente di 460 miliardi, usati per prorogare la cassa integrazione fino a fine anno e per finanziare dei prestiti garantiti dallo Stato alle aziende. France Relance tuttavia, come afferma Macron, “punta alla Francia del 2030”, con obiettivi e strategie di lungo termine. E’ proprio il presidente che spiega a cosa serviranno i 100 miliardi del piano:

20 miliardi di euro di taglio delle tasse di produzione. Altri 15 miliardi saranno destinati al sostegno all’innovazione e alla rilocalizzazione delle tecnologie strategiche, per il futuro dell’economia verde. La nostra ambizione è di produrre di nuovo in Francia la sovranità sanitaria e industriale sarà uno dei pilastri del piano di rilancio

Ricapitolando, le misure si concentreranno su:

  • Economia verde
  • Rilocalizzazione
  • Rinnovare la competitività francese in settori ad alto tasso di innovazione

Per quanto riguarda l’economia verde, la Francia intende tenere il passo del resto delle economie avazate, stringendo un accordo con PSA per la realizzazione delle batterie elettriche. Ma non solo: anche l’idrogeno è considerata una risorsa fondamentale per la Francia del futuro e imitando la Germania (la quale ha investito ben 9 miliardi per produrre idrogeno) ha deciso di investire in questo combustibile verde.

Non mancano le sfumature sovraniste e orgogliosamente nazionaliste tipiche francesi. La presenza di fior di quattrini destinati a far rientrare le aziende in Frrancia e in Europa con un netto taglio delle tasse, lo dimostra pienamente. Come scrive Repubblica, si inizierà dal settore farmaceutico, in modo tale da avere la sovranità sanitaria di cui parlava Macron:

Per favorire il ritorno in patria di alcune imprese il governo si è impegnato ad abbassare le tasse di produzione di 20 miliardi nei prossimi due anni. Ci sarà un bando per finanziare alcuni progetti specifici di rilocalizzazione con 1 miliardo di sovvenzioni statali.

Dalla crisi le opportunità

Le ricette di Macron per tamponare la crisi sono state molto simili a quelle italiane (cig prorogata e prestiti a pioggia garatiti dallo Stato). Tuttavia la Francia, forse meglio dell’Italia, tramite il France Relance è riuscita a guardare oltre. La crisi diventa un’opportunità per innovare il paese nei suoi punti deboli con investimenti strategici. Questa differenza di vedute è legata ai problemi strutturali atavici del Belpaese, che prima di parlare di futuro deve sistemare burocrazia, riforma fiscale, sistema giudiziario, evasione fiscale, economia sommersa e tanto, tanto altro. Per quanto discutibile, la Francia ha un piano per la propria sanità, mentre in Italia è ancora un tabù parlare di Mes light, vale a dire soldi gratis necessari per riformare il nostro sistema sanitario e renderlo resiliente.