L’impatto economico del 5G: il caso Shenzhen
Superata la fase “Bill Gates lo userà per iniettarci sostanze con onde elettromagnetiche” (?), si è scoperto che il 5G sarà un’infrastruttura fondamentale, soprattutto per l’economia. Scopriamo il perchè studiando il caso della città di Shenzhen.
Il caso Shenzhen
Shezhen, nella Cina meridionale, è considerata la smart city del dragone rosso. Grazie alla sua propensione alla tecnologia e alla sua vicinanza con la florida Hong Kong, ha attirato l’attenzione di numerosi investitori negli ultimi anni. Questi ultimi vengono coccolati dall’amministrazione, la quale di cerca di chiamarne sempre di più regalando al mondo delle chicche.
L’ultima di queste è stata annunciata dal sindaco Chen Rugui il 18 Agosto:
la città ha raggiunto la piena copertura di rete indipendente 5G
Un obiettivo ambizioso, fissato ne 2019 e raggiunto in tempi record nonostante l’emergenza epidemiologica. Per giungere a questo risultato sono state installate oltre 46000 antenne per la trasmissione del segnale 5G.
5G come volano dell’economia
I visionari amministratori cinesi hanno guardato 20 anni avanti. Hanno capito che la sfida al futuro si può vincere solo creando quest’infrastruttura importantissima. Perchè? Secondo uno studio condotto da Ericsson:
nel 2026 saranno raggiunti 1.307 miliardi di dollari di ricavi grazie all’introduzione della nuova tecnologia, nei settori: manifatturiero, agricoltura, sicurezza pubblica, salute, trasporto pubblico, energy & utilities, media & entertainment, automotive, servizi finanziari, vendite al dettaglio. Nei prossimi cinque anni il traffico mobile aumenterà fino a cinque volte, insieme alla richiesta di nuovi servizi
I risultati raggiunti nella “piccola” Shenzhen fanno intuire che sia davvero così. Nonostante la pandemia, grazie alla propulsione del 5G, il Pil della città è cresciuto dello 0,1%. In particolare è stata la prima delle grandi città ad avere una svolta in senso positivo del Pil. E questo agli investitori piace. Secondo un articolo di Millionaire, nella prima parte del 2020 sono state costituite 2000 aziede a capitale straiero, e l’utilizzo effettivo del capitale straniero ammonta a 4 miliardi di dollari (+5% su base annua).
Cosa si può imparare dal caso Shenzhen
Shenzhen si trova nel distretto tecnologico del Guangdong, la Silicon Valley della Cina. Innumerevoli start up innovative sviluppono i loro prodotti in questa zona, che è anche la sede di giganti come Huawei e Tencent. Grazie al contributo di colossi e piccini, solo questa provincia cinese nel 2019 ha creato Pil per 387,6 miliardi di dollari.
La spesa pubblica impiegata in ricerca, sviluppo e innovazione può portare a risultati straordinari nel lungo periodo. E’ spesa produttiva, ad alti margini di profitto. La provincia del Guangdong non è un caso isolato nel mondo, basta pensare alla stessa Silicon Valley, che è un concentrato di innovazione ed idee, il laboratorio più grande del mondo, uno sguardo al futuro.