Il Tesoro piazza all’asta Btp con rendimenti imbarazzanti. E’ un bene per il nostro Paese? Da cosa dipendono dei rendimenti così bassi?
Dopo i dati dei giorni scorsi, anche oggi ci sono delle buone notizie per l’economia italiana. Il Tesoro ha piazzato 3,7 miliardi di Btp con scadenza a tre anni con un rendimento negativo, precisamente del -0,14%. Come scrive il Fatto Quotidiano, il momento positivo riguarda i titoli di stato con diverse scadenze:
Sono stati collocati anche Btp a 7 anni. Anche in questo caso rendimento al minimo storico: 0,34%. Sui livelli più bassi di sempre anche il Btp decennale il cui rendimento è sceso fino allo 0,67%
Una delle piacevoli conseguenze del ribasso del rendiemento dei titoli di stato, è l’abbassarsi dello spread. Come si può notare dall’immagine successiva infatti, lo spread con i Bund tedeschi si aggira intorno a quota 120, un minimo che non si vedeva da Aprile 2018.
Si abbassa anche lo spread con i Bonos spagnoli a 10 anni. Come si può vedere dalla prossima immagine, il valore dello spread si attesta intorno a quota 68. Anche in questo caso, si tratta di un minimo da Aprile 2018:
L’abbassamento dello spread non è l’unica conseguenza positiva.
Ogni anno il Tesoro italiano colloca sul mercato tra i 300 e i 400 miliardi di euro in titoli di Stato. La spesa per interessi che paghiamo ogni anno sul complesso dei titoli in circolazione (valgono 1.900 miliardi di euro circa) è scesa sotto i 60 miliardi di euro
Grazie a rendimenti inferiori, la spesa per ripagare gli interessi sul debito è scesa.
Un’altra conseguenza positiva riguarda la fiducia delle istituzioni internazionali nei confronti dell’Italia. Anche se con un rendimento negativo, i Btp italiani fanno gola agli investitori: sono quasi un bene di rifugio, data la scarsa probabilità di un default del Bel paese nell’immediato. Inoltre, anche se il loro rendimento è basso, possono essere scambiati su mercati secondari, ottenendo comunque un profitto.
I dati dell’Istat sull’economia, la stabilità politica e alcune scelte cruciali, hanno permesso di raggiungere questo risultato.
Nella nota mensile sull’economia italiana dell’Istat, si legge:
In Italia, alla fase di recupero della produzione industriale si affiancano segnali confortanti per
gli ordinativi e le esportazioni. Anche il settore delle costruzioni e il mercato immobiliare mostrano una certa dinamicità.
Il quadro dell’Istat ci suggerisce che l’economia italiana si sta comportando relativamente bene, in linea con il resto d’Europa, tenendo conto dei problemi strutturali presenti nel Paese.
Le elezioni regionali di Settembre e lo schiacciante risultato del referendum costituzionale, hanno cementato una maggioranza di governo che nei mesi precedenti aveva traballato. Adesso si ha l’impressione, suggerita anche dal comportamento remissivo dell’opposizione, che il governo possa giungere fino alla sua durata naturale. Nonostante i componenti della maggioranza siano nemici-amici, il fatto che nei prossimi mesi non si avranno spiacevoli sorprese tranquillizza il mercato.
Una posizione importante questo governo sembra averla presa con il Mes Light. Conte ripete le stesse cose, come un mantra, da mesi:
L’italia non chiederà l’attivazione del Mes; si tratta di uno strumento inadeguato che non serve all’Italia
Anche se quei miliardi a “costo zero” facciano gola al nostro sistema sanitario, il premier ha puntato i piedi. Le nostre finanze, nonostante il grande debito, sono solide e godono di buoni fondamentali. E’ stato forse questo sottinteso nelle parole di Conte, ad aver convinto gli investitori? Se così fosse, paradossalmente, l’attivazione del Mes porterebbe ad un aumento dei rendimenti.