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Oltre SanPa: il mercato della droga in Italia e in Europa

Ha suscitato non poche polemiche il documentario lanciato da Netflix “SanPa: Luci e tenebre di San Patrignano”. La docu-serie della regista Cosima Spender, oltre le critiche, racconta come Vincenzo Muccioli abbia dato vita ad una comunità che a partire dagli anni ’70 si sia è fatta carico di giovani caduti nella spirale della droga. Droga che proprio in quegli anni imperversava in tutta Italia, da Nord a Sud. 

La droga negli anni ’70

Gli anni della musica pop e rock, dei figli dei fiori, dell’estremismo politico, dei pantaloni a vita alta e a zampa di elefante, del compromesso storico, del rapimento e dell’uccisione di Aldo Moro e del Carosello. Gli anni dell’avvento delle droghe. Una piaga silenziosa che inizia a dilagare soprattutto tra i più giovani. Le piazze, le stazioni ferroviarie purtroppo iniziano a popolarsi di ragazzi tossici, primariamente sotto effetto di eroina. La droga dei poveri, così chiamata per il suo basso costo rispetto alla cocaina considerata come la droga dei ricchi. 

L’assenza dello Stato

Un fenomeno la cui grandezza viene sottovalutata dallo Stato. O meglio: viene affrontata unicamente a suon di leggi sempre più restrittive e severe nei confronti di chi vendesse e abusasse di sostanze stupefacenti. Misure sicuramente non sufficienti considerato l’incremento esponenziale dei ragazzi che abusavano di droghe. Le uniche vie di disintossicazione, ai tempi, erano date da alcune comunità di privati (come San Patrignano) o da comunità messe in piedi dagli istituti religiosi. 

Le droghe in Italia: il giro d’affari

Stando alla relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze in Italia in riferimento ai dati del 2018, la spesa effettuata per il consumo di sostanze psicoattive illegali è stimata intorno ai 15,3 miliardi di euro, pari allo 0,9% del PIL con un aumento di un miliardo rispetto al 2017. Il 42% delle risorse è speso per il consumo della cocaina e circa il 29% per gli usi derivanti dalla cannabis. 

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Fonte: RELAZIONE ANNUALE AL PARLAMENTO SUL FENOMENO DELLE TOSSICODIPENDENZE IN ITALIA ANNO 2019 (DATI 2018)
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La cocaina: la droga più consumata

Così come riportato dalla Relazione annuale DCSA del 2020, a fronte di una diminuzione nei sequestri di marijuana e hashish, si è registrato un aumento del 127,2% nei sequestri della cocaina. Ciò denota il fatto come la diffusione di tale sostanza stia registrando una crescita tanto vertiginosa quanto preoccupante. Difatti, questi dati sono i più alti mai registrati in Italia nell’ultimo decennio.

Le conseguenze

Sempre secondo la relazione della DCSA, per il terzo anno consecutivo si è rilevato un incremento dell’11,01% nel numero di morti per overdose. La metà dei casi è da attribuirsi al consumo di oppiacei, quali eroina, metadone, fentanil e morfina. Emblematico il commento della DCSA: 

Dal 1973, anno in cui hanno avuto inizio le rilevazioni in Italia sugli esiti fatali per abuso di droga, sono complessivamente 25.780 i morti causati dal consumo di stupefacenti. L’andamento in atto è un fenomeno estremamente preoccupante, sul quale gli analisti e gli esperti delle diverse discipline dovranno continuare ad interrogarsi per individuare le cause e porre un argine non solo sul piano della repressione del traffico e dello spaccio

Uno sguardo alla droga in Europa

La cocaina

Stando all’ultimo rapporto pubblicato dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, gli indicatori relativi all’utilizzo delle sostanze stupefacenti segnalano come la disponibilità delle stesse rimanga elevata. Secondo i dati aggiornati al 2018 la quantità di cocaina sequestrata ha raggiunto livelli mai raggiunti prima: 181 tonnellate.

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Fonte: Relazione europea sulla droga, Osservatorio europeo sulla droga e tossicodipendenze

L’eroina

Sempre analizzando il report dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, gli indicatori di utilizzo dell’eroina dimostrano come l’età media dei consumatori si stia alzando, mentre i tassi di consumo della sostanza stupefacente siano di gran lunga inferiori rispetto a quelli della cocaina. Incoraggiante è il fatto che il numero di eroinomani entrati in trattamento per la prima volta si sia dimezzato rispetto al 2007, anno in cui si è registrato l’apice. Nel 2018 si è proceduto a sequestrare in Europa, 9,7 tonnellate di eroina.

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Fonte: Relazione europea sulla droga, Osservatorio europeo sulla droga e tossicodipendenze