Finanza

Il crollo del Bitcoin: BCE e Lagarde contro le criptovalute

“Investire in criptovalute, o investimenti e prestiti ad essi collegati, generalmente comporta l’assunzione di rischi molto elevati con il denaro degli investitori. Se i consumatori investono in questi tipi di prodotti, dovrebbero essere pronti a perdere tutti i loro soldi”. Queste le dichiarazioni della Financial Conduct Authority, in seguito al recente crollo del bitcoin. Dopo aver raggiunto e superato la quota record di 40.000 dollari, perde il 28% in quello che è già stato definito “lunedì nero” della criptovaluta. Non solo Bitcoin, anche altre criptovalute infatti perdono colpi: Ethereum cede il 18,5%, Ripple il 15,5%, Litecoin il 18,89%.

Il crollo del Bitcoin

Il Bitcoin ha registrato un calo drastico, il peggiore da marzo 2020. La Financial Conduct Authority, l’istituto inglese rivolto alla tutela degli investitori, si è rivolto con parole dure a tutti i risparmiatori e investitori attratti dal mondo cripto. Sebbene sia in crescita, malgrado bruschi crolli, si tratta di un settore ad alto rischio. “Preparatevi a perdere tutto”, avvisano dall’Inghilterra. Perché? Non è la prima volta che accade questo: prima dell’ultimo calo, la criptovaluta era stata protagonista di altri crolli, ben peggiori del 28%. Ma qualcuno ha già voltato pagina, sostenendo la teoria di un crollo fisiologico, stimandone un nuovo rialzo.

La volatilità delle criptovalute

I continui sbalzi che caratterizzano l’andamento del Bitcoin richiama l’eccessiva volatilità della criptovaluta. Quanto più è alta la volatilità, che rappresenta la misura della variazione percentuale del prezzo in un mercato di riferimento, maggiore sarà il rischio. E maggiore sarà quindi la possibilità che il valore cambi. Si fa riferimento quindi all’incertezza, che caratterizza principalmente il mondo delle criptovalute. Tutti i mercati finanziari sono tendenzialmente instabili, ma quello delle criptovalute lo è sicuramente ancor di più. Ed è per questo motivo che è molto probabile che si verifichino situazioni di questo genere, rispetto all’andamento di un normale mercato.

BCE vs Bitcoin

Christine Lagarde lancia un duro attacco alle criptovalute, definendo il Bitcoin come un “asset altamente speculativo, che ha portato ad alcuni affari buffi e a diverse e significative attività di riciclaggio di denaro”. La BCE, come la FCA, sta mettendo in guardia gli investitori: urge una regolamentazione più chiara, al fine di scoraggiare attività illecite. Le criptovalute sono da tempo nel mirino delle autorità per attività di riciclaggio. Infatti, l’assenza di regole precise ha fatto sì che molti investitori operassero in modo nascosto, protetti dall’anonimato delle valute digitali. “Se ci sarà un’uscita da qualche parte, possiamo essere sicuri che verrà utilizzata”.

Il caso Thomas

Uno dei casi legati al mondo del Bitcoin, che sta suscitando molta curiosità, è legato a Stefan Thomas. Il programmatore tedesco detiene un portafoglio elettronico che gestisce circa 7000 Bitcoin, per un valore complessivo di oltre 220 milioni di dollari. Ma c’è un problema: Thomas non ricorda le credenziali di accesso, e nel caso dovesse fallire gli ultimi due tentativi rimasti, rischierebbe di perdere l’inestimabile fortuna. “Mi metterò sul letto e proverò a pensarci”, ha dichiarato al New York Times. Secondo la Wallet Recovery Services, la storia di Thomas non è molto differente dalle altre. Si stima che siano stati “persi” oltre 19 milioni di Bitcoin, per un valore complessivo di 140 miliardi di dollari.

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Antonio Di Palo