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Nasce Stellantis: il quarto gruppo nel mondo dell’auto

La grande fusione nel mondo dell’auto ha finalmente preso vita. Il 16 gennaio la fusione tra FCA e PSA è divenuta “operativa” così come riporta la FCA nel suo comunicato: “come precedentemente annunciato, le azioni ordinarie Stellantis inizieranno ad essere negoziate su Euronext di Parigi e sul Mercato Telematico Azionario di Milano lunedì 18 gennaio 2021″. Con il simbolo STLA il nuovo gruppo è stato quotato anche sul New York Stock Exchange a partire da martedì 19 gennaio.

Le origini del nome Stellantis

Nasce dal verbo latino “stello” ossia “essere illuminato dalle stelle”. Nel sito del gruppo si legge che, le origini latine del nome rendono omaggio alla storia delle due società fondatrici, una francese e l’altra italiana, mentre l’evocazione dell’astronomia richiama l’ottimismo e il rinnovamento che saranno alla base dell’unione. Il nome Stellantis verrà utilizzato unicamente a livello di gruppo come Corporate Brand. Quindi i singoli nomi e marchi che compongono il gruppo rimarranno invariati. 

I componenti del gruppo

La “galassia Stellantis” al suo interno ha racchiuso i seguenti brands:

  1. Abarth
  2. Alfa Romeo
  3. Chrysler
  4. Citroen
  5. Dodge
  6. DS Automobiles
  7. Fiat
  8. Fiat Professional
  9. Jeep
  10. Lancia
  11. Maserati
  12. Monpar
  13. Opel
  14. Vauxhall
  15. Peugeot
  16. RAM
Immagine: indianautosblog.com

Le origini della nascita del gruppo Stellantis

Il 31 ottobre 2019 il gruppo PSA ed FCA iniziano a progettare l’unione delle due case automobilistiche prevedendo ampi margini derivanti dalla forza del gruppo FCA in America e da quella europea del gruppo PSA, ma anche dalla forza dei singoli brands dei due gruppi nei segmenti segmenti luxury, premium, veicoli passeggeri mainstream, SUV, truck e veicoli commerciali leggeri. Il 18 dicembre 2019 infine, viene raggiunto l’accordo tra i due grandi gruppi: vengono poste le basi per la nascita di Stellantis.

I vertici del gruppo Stellantis

Nella figura del presidente di Stellantis è stato individuato John Elkann mentre Carlos Tavares sarà l’amministratore delegato. Mike Manley (ex CEO Fca), non farà parte del CdA ma gli state affidate le attività del Nord America. Oltre ad Elkann e Tavares che hanno compiti esecutivi, troviamo altri 9 amministratori che, invece, non possiedono ruoli esecutivi: Robert Peugeot (Vice Presidente), Henri de Castries, Andrea Agnelli, Fiona Clare Cicconi, Nicolas Dufourcq, Ann Frances GodBehere, Wan Ling Martello, Jacques de Saint-Exupery e Kevin Scott. Un esecutivo che si dovrà occupare di far crescere il gruppo in modo da portarlo sul podio dei grandi gruppi automobilistici, attraverso la creazione di nuove sinergie e che mira ad essere leader nel settore della mobilità sostenibile. Propositi che ritrovano nelle parole del neo direttore Elkann:

Vogliamo avere un ruolo di primo piano nel prossimo decennio, che ridefinirà la mobilità, proprio come hanno fatto i nostri padri fondatori con grande energia negli anni pionieristici. Intendiamo svolgere un ruolo determinante nella costruzione di questo nuovo futuro ed è stata quest’ambizione a unirci.  Stellantis sarà uno dei maggiori OEM a livello mondiale. Ciò che più conta è che sarà un’azienda con le dimensioni, le risorse, la molteplicità di componenti e il know-how necessari per cogliere con successo le opportunità di una nuova era.

La composizione dell’azionariato di Stellantis

Il primo azionista del gruppo Stellantis è Exor con il 14,4%. La famiglia Peugeot invece, detiene il 7,2% mentre lo Stato francese detiene il 6,2%. Infine, i cinesi di DongFeng possiedono il 5,6%. L’assetto potrebbe modificarsi dati gli accordi tra azionisti, in particolare per quanto riguarda le quote detenute da Dongfeng e dal Governo Francese. La sede operativa del nuovo gruppo si troverà ad Amsterdam.

Un’acquisizione inversa

In realtà, nel documento presentato alla Borsa italiana, francese ed americana è stato dichiarato che a livello contabile si sia avuta un’acquisizione inversa. Dal prospetto Stellantis, infatti, è emerso che i soci di PSA hanno un maggiore peso nel nuovo consiglio di amministrazione. Difatti, nonostante i membri nominati da PSA ed FCA siano 5 per entrambi, la guida operativa è stata affidata a Tavares, l’ormai ex CEO di PSA. Quindi su un board di 11 amministratori ne avremo 6 di PSA e 5 di FCA. Inoltre, il documento mostra che i soci che in precedenza controllavano PSA, ossia EPF FFP, BPI e i cinesi di Dongfeng, complessivamente detengono il 19% delle azioni contro il 14,4% della holding controllata dagli Agnelli, Exor. Infine, gli azionisti PSA, a fusione avvenuta hanno corrisposto un premio di acquisizione, cioè la differenza nel corrispettivo di acquisto, ovvero il prezzo pagato dalla società acquirente (PSA) agli azionisti della società target (FCA) e il valore di mercato ante fusione della società target.