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Amazon, sciopero del 23 Marzo in tutta Italia: quali sono le ragioni?

Il 23 marzo è stata una giornata storica per la filiera distributiva di Amazon in Italia. Il 23 Marzo uno sciopero generale in tutta Italia ha coinvolto Amazon e i suoi 40 mila dipendenti per un giorno intero. Rappresenta questa una data storica in quanto è stato il primo sciopero al mondo organizzato contro Amazon portando sul tavolo una sere di ragioni. Lo sciopero è stato indetto dagli addetti ai lavori appartenenti ai sindacati di Uiltrasporti, Filt Cgil e Fit Cisl come protesta verso la rottura delle trattative a livello nazionale sul  rinnovo del contratto. L’adesione in tutta Italia è stata in media intorno al 70-75% con picchi in alcune zone arrivati addirittura al 90%. L’adesione è stata leggermente superiore tra i corrieri rispetto agli addetti ai magazzini. Ma quali sono state le ragioni alla base dello sciopero del 23 Marzo avvenuto in Italia? 

Le ragioni dello sciopero contro Amazon del 23 Marzo in Italia

Le rivendicazioni e le ragioni che Cgil e Filt pongono come motivi principali sui quali è stato organizzato lo sciopero sindacale sono:

  • la verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti;
  • la verifica e la contrattazione dei turni di lavoro;
  • la riduzione dell’orario di lavoro dei driver;
  • la clausola sociale e la continuità occupazionale per tutti in caso di cambio appalto o cambio fornitore;
  • la stabilizzazione dei tempi determinati e dei lavoratori interinali;
  • il rispetto delle normative sulla salute e la sicurezza.

I sindacati e i lavoratori, dopo aver posto una serie di temi su cui riporre attenzione, chiedono ad Amazon di «dare in tempi rapidi risposte alle questioni poste, perché – concludono Cgil e Filt – alle lavoratrici e ai lavoratori devono essere riconosciuti subito diritti e tutele». Inoltre, la segreteria confederale della Cgil, Tania Scacchetti dice «è importante che Amazon incrementi le proprie attività in Italia, ma non è sufficiente offrire occasioni di lavoro. Abbiamo ancora problemi insostenibili di carichi, di tempi, di eccessiva precarietà lavorativa. In un’azienda con quel tipo di fatturato è giusto costruire un sistema di relazioni che riconosca ai lavoratori un premio di risultato e condizioni contrattate. Ossia relazioni sindacali stabili». 

Per un giorno ci vogliamo fermare, ci  dobbiamo fermare. E’ una questione di rispetto del lavoro, di dignità  dei lavoratori, di sicurezza per loro e per voi. Per questo, per  vincere questa battaglia di giustizia e di civiltà abbiamo bisogno  della solidarietà di tutte le clienti e di tutti i clienti di  Amazon.

Parte dell’appello dei sindacati Cgil e Filt nello sciopero in tutta Italia contro Amazon del 23 Marzo.

La risposta di Amazon allo sciopero generale

Mariangela Marseglia, manager di Amazon.it e Amazon.es ha voluto dire la sua tramite una lettera in merito allo sciopero generale in Italia del 23 Marzo. «L’impegno verso i nostri dipendenti e quelli dei fornitori di servizi di consegna – dice – è la nostra priorità assoluta». «In Amazon rispettiamo il diritto di ogni individuo ad esprimere la propria posizione e voglio ringraziare personalmente i colleghi e i dipendenti dei fornitori dei servizi di consegna che ogni giorno lavorano per assicurare che possiate ricevere i vostri ordini».

Continua la manager, «L’emergenza sanitaria tutt’ora in corso ha avuto un grande impatto sulla vita di tutti noi. Prendiamo molto sul serio il nostro compito di continuare a fornirvi un servizio utile, così come quello di proteggere la salute e la sicurezza di tutto il nostro personale, permettendovi di acquistare e ricevere i prodotti di cui avete bisogno restando a casa il più possibile. Il nostro impegno nei confronti dei nostri dipendenti non si ferma. Continueremo ad assicurarci che tutto il nostro personale sia adeguatamente protetto, monitoriamo i cambiamenti e aggiorniamo costantemente le misure preventive giorno per giorno. Offriamo test gratuiti e supporteremo in tutti i modi il piano di vaccinazione, appena sarà possibile, per far sì che ogni persona che frequenti i nostri siti venga adeguatamente assistita». Questa la dichiarazione di Mariangela Marsiglia.

Published by
Francesco Baldi