Si è aperto il dibattito sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza tra le varie forze politiche e sociali prima di essere inviato alla Commissione UE entro e non oltre il 30 aprile. Il premier Mario Draghi nei giorni scorsi ha ascoltato le proposte dei capidelegazione senza rivelare i dettagli del Piano.
In tarda serata di giovedì 22 aprile, tabelle e slide sono iniziate a circolare tra i Ministri facenti parte della Cabina di Regia che hanno messo a punto gli ultimi dettagli ed hanno approvato durante il Consiglio dei Ministri. Ora il Piano verrà presentato al Parlamento lunedì e martedì dando la possibilità a nuove migliorie.
Mario Draghi, dopo una giornata di confronto con Bruxelles, ha convocato il Consiglio dei Ministri alle 22 per un’informativa del Ministro dell’Economia Daniele Franco sulla bozza del PNRR. Come riportato da Il Sole 24 Ore, il Piano dovrebbe essere essenzialmente chiuso, con lo stesso Premier che ha dato la sua parola a consegnarlo all’Europa entro venerdì 30 aprile.
Mario Draghi ha essenzialmente dovuto combattere su due fronti: il primo convincere i vertici UE sulla tempestività ed efficacia delle Riforme annunciate nel Next Generation EU. Il secondo è fare i conti con una maggioranza variegata e che chiedeva a gran voce la proroga del Superbonus 110% anche per il 2023.
Per far fronte al primo scoglio, il Presidente del Consiglio ha avuto un lungo colloquio telefonico con Ursula Von Der Layen in cui ha rassicurato su investimenti e riforme. Nonostante un via libera da Bruxelles, la Presidente della Commissione ha fatto presente che servono ulteriori miglioramenti nei dossier fisco business environment.
Per quanto riguarda le turbolenze nella maggioranza, come detto in precedenza, si sono scatenate a causa dell’esclusione dal PNRR della proroga fino al 2023 del Superbonus. M5S, FI e PD hanno chiesto a gran voce dell’estensione di questo “strumento rivoluzionario”.
A stemperare gli animi ci ha pensato il Ministro Franco che si è impegnato ad inserire la proroga solo dopo la valutazione sugli effetti di tale misura che si rileveranno verosimilmente dopo l’estate. Se la relazione porterà a risultati positivi allora si potrà andare avanti con l’estensione.
Il Piano di Ripresa e Resilienza si articola in sei missioni approvate dal Governo nel gennaio 2021, le cui linee guida sono state decise in Parlamento a marzo 2021. Si tratta di investimenti pari a 221,5 miliardi di euro di cui 68,9 a fondo perduto. Le sei missioni sono:
Oltre ai Fondi stanziati dall’Europa, sono previste anche ulteriori risorse nazionale aggiuntive pari a circa 31 miliardi di euro per interventi complementari al PNRR.
Il Fondo Nazionale Aggiuntivo è finanziato con lo scostamento di Bilancio e servirà a porre in opera tutti i progetti che sono stati esclusi dal PNRR. I 31 miliardi saranno così ripartiti:
Nella premessa del PNRR il Premier Mario Draghi ha individuato il problema principale dell’economia italiana: l’andamento della produttività. Il Presidente del Consiglio evidenzia come dal 1999 al 2019 il Pil per ora lavorata sia cresciuto del 4,2% mentre in Francia e Germania è aumentato del 21,2% e del 21,3%. La produttività totale dei fattori, che rappresenta un ottimo indicatore sul grado di funzionamento complessivo di un’economia, nel nostro Paese tra il 2001 ed il 2019 è diminuita del 4,2% a fronte di un aumento generale europeo.
A penalizzare la produttività è stata una generale disattenzione nei confronti di alcuni fattori strutturali che risultano essere fondamentali nella crescita della produzione. Parliamo quindi:
Per far fronte a queste problematiche che colpiscono da circa 25 anni il nostro Paese, sono state individuate tre tipologie di Riforme strutturali:
Il programma per far fronte a questa sfida è composto da 3 componenti ed ha il compito di fornire la modernizzazione digitale delle infrastrutture di comunicazione del Paese, della Pubblica Amministrazione e nel suo sistema produttivo. Una parte importante dei Fondi è destinata al turismo e alla cultura. Gli obiettivi sono:
La missione conta quattro componenti fondamentali che sono in linea con il Green Deal europeo. Riguarda interventi per l’agricoltura sostenibile e investimenti di economia circolare. Inoltre, prevede programmi di investimento e ricerca per fonti di energia rinnovabili, sviluppo della filiera dell’idrogeno ed efficientamento degli immobili. Verranno finanziati anche i progetti sull’efficientamento idrogeologico, riforestazione, lotta allo spreco dell’acqua e miglioramento della qualità delle acque interne e marine.
Gli obiettivi sono:
Le componenti sono due e si propongono a potenziare e rafforzare l’alta velocità ferroviaria sul territorio nazionale e potenziare la rete ferroviaria regionale. Soprattutto al Sud Italia.
Inoltre, è promossa la messa in sicurezza ed il monitoraggio digitale dei viadotti e ponti stradali. Anche i sistemi portuali vengono messi al centro dell’attenzione nella missione in questione supportando la competitività e la sostenibilità dal punto di vista ambientale per valorizzare il ruolo dei porti dell’Italia Meridionale.
Gli obiettivi generali sono:
Le due componenti nella Missione puntano a garantire e competenze e le capacità necessarie con interventi sui percorsi scolastici ed universitari degli studenti. I protagonisti di questi investimenti sono i giovani. Le tematiche affrontate riguardano la crescita potenziale, la produttività, l’inclusione sociale e la capacità di adattamento alle sfide tecnologiche e ambientali. Le misure economiche tendono al sostegno al diritto allo studio e l’acquisizione di competenze avanzate utili in un mercato del lavoro sempre più competitivo.
Gli obiettivi generali sono:
Si tratta di una delle Missioni più importanti dell’intero PNRR. Comprende 3 componenti e ha l’impegno di occuparsi di una revisione strutturale delle politiche attive del lavoro, un rafforzamento dei centri per l’impiego e l’integrazione con servizi sociali e gli operatori privati. Oltre al sostegno delle famiglie in difficoltà e dei disoccupati, al centro della Missione c’è anche il Piano Sud 2030 con interventi su infrastrutture sociali e misure di supporto ai giovani.
Obiettivi generali:
Le due componenti della Missione inerenti alla Salute ha un doppio obiettivo: rafforzamento della rete territoriale e l’ammodernamento delle dotazioni tecnologiche del SSN con il rafforzamento del Fascicolo Sanitario Elettronico e lo sviluppo della telemedicina.
Gli obiettivi generici sono:
Nonostante gli inutili allarmismi delle scorse settimane su Mckinsey, la governance è incentrata sul MEF che si occuperà del controllo e della rendicontazione trasparente. Il Ministero sarà l’unico contatto per le comunicazioni con la Commissione europea nella realizzazione delle riforme. Inoltre, da una prima impressione il Piano risulta essere prettamente politico. Approvare questo documento rappresenta un vincolo che la classe dirigente italiana prende con i propri cittadini e con l’Europa e che non si può violare almeno fino al 2026.