Finanza pubblica

G20 Italia 2021: quali sono i principali accordi raggiunti?

Termina con la conferenza stampa del 31 ottobre, il Vertice dei rappresentanti delle Nazioni più industrializzate nel quartiere EUR di Roma. Il Group of Twenty (G20) 2021 ha ospitato il confronto tra i vari Capi di Stato e di Governo sui temi economici e finanziari globali. Alla luce di queste giornate, quali sono i principali accordi raggiunti?

In arrivo la nuova minimum tax, le discussioni al G20

Tra le soluzioni meglio riuscite di questo G20 vi è l’intesa sulla global minimum tax, da anni oggetto di trattative sotto il nome di web tax e che troverà applicazione a partire dal 2023 dopo essere stata convertita in legge e introdotta negli ordinamenti dei rispettivi Paesi. L’accordo prevede due punti importanti:

  • una tassa con aliquota minima fissata al 15% applicabile sugli utili delle multinazionali in tutti i Paesi che ne ospitino le operazioni
  • la tassazione per quelle aziende le cui entrate superino i 20 miliardi, anche nei Paesi in cui avvengono i consumi.

Verrà così sostituita l’attuale digital tax europea, che secondo gli Stati Uniti aveva un impatto eccessivo sulle imprese americane. Al contrario, questa novità farà sì che grosse aziende quali Amazon, Google e Facebook non possano trarre vantaggio dallo spostamento della propria sede in Paesi che presentino condizioni fiscali più favorevoli. L’OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) stima che questa misura, più equa ed efficace, colpirà un centinaio tra le più grandi multinazionali del mondo e consentirà di recuperare sin da subito non meno di 125 miliardi ma darà i suoi maggiori frutti nel tempo (250 milioni all’anno solo in Italia).

Gli obbiettivi dell’OMS per il Covid

Protagonista di quest’anno, assieme alle discussioni sul clima, è stato il tema della lotta alla pandemia. Ad esso sono dedicati l’intervento del Presidente del Consiglio, Mario Draghi, in apertura al G20 e i ringraziamenti nei confronti di medici e infermieri, rappresentati per l’occasione dagli operatori della Croce Rossa.

Sul fronte vaccini, avanti tutta seguendo gli obbiettivi condivisi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Entro il 2021 ci si impegna a raggiungere una percentuale di vaccinati nel mondo di almeno il 40%, che dovrà aumentare al 70% entro la fine del 2022. Un altro aspetto importante sarebbe l’impegno verso una cooperazione a livello economico e sanitario che permetta di arricchire la lista dei vaccini autorizzati e garantire una tutela alla salute più equa, nel rispetto della privacy e del trattamento dei dati personali.

La foto di famiglia con gli operatori sanitari della Croce Rossa, divenuta simbolo del G20 2021. Credits: G20

Tregua tra UE e Stati Uniti sui dazi del commercio transatlantico nel G20

Di comune accordo con il presidente Biden e la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, si arriverà alla rimozione dei dazi introdotti nel 2018 dall’ex presidente Trump su acciaio e alluminio provenienti dall’Unione Europea. Il valore delle tariffe doganali, fissate al 25% per l’acciaio e al 10% per l’alluminio, si aggira intorno ai 10 miliardi di dollari.

Da parte sua, Bruxelles si impegna a rimuovere i propri dazi di ritorsione sui prodotti da oltreoceano come Harley Davidson e Whiskey Bourbon, ponendo fine alla disputa e rafforzando i rapporti commerciali con gli Stati Uniti. Di certo, quest’ottica di riavvicinamento sposa l’idea di multilateralismo, celebrata per tutta la durata del Summit dal premier Draghi, che nell’ultima rassegna stampa ha manifestato approvazione per le intese raggiunte.

Gli impegni sul clima e i limiti alle emissioni

Alla Fontana di Trevi, i leader delle Nazioni eseguono il celebre lancio della moneta. Credits: G20

In vista della COP26 di Glasgow, ossia la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021, il Vertice ha fatto da apripista per le future trattative riaffermando il proprio impegno a rispettare l’Accordo di Parigi e la Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC). Si confermano le intese per evitare l’innalzamento delle temperature al di sopra di 1.5° (anziché 2°) e un aiuto finanziario di 100 miliardi all’anno per i Paesi a basso reddito, cifra cui l’Italia contribuirà stanziando 1,4 miliardi all’anno, come ha dichiarato Draghi durante la conferenza in chiusura.

L’intento è di arrivare ad azzerare l’emissione di gas a effetto serra a livello mondiale, sostituendo i finanziamenti pubblici internazionali per la produzione di energia da carbone entro il 2021 con nuovi incentivi allo sviluppo di un’energia verde e all’utilizzo di tecnologie sostenibili e rinnovabili. In piano c’è anche il progetto di diverse riforestazioni per un totale di 1000 miliardi di alberi entro il 2030, negli ecosistemi che durante gli ultimi anni sono stati maggiormente colpiti dagli effetti della crisi climatica.

A cura di Thomas Pusceddu

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