Home » Finanza » Perchè Netflix ha scelto di aumentare il prezzo per gli abbonamenti condivisi

Perchè Netflix ha scelto di aumentare il prezzo per gli abbonamenti condivisi

Netflix

Come si può leggere in un comunicato pubblicato sul sito ufficiale della compagnia lo scorso 16 marzo, Netflix ha scelto di limitare le possibilità di condivisione del proprio account. Nelle prossime settimane sarà infatti implementato da parte della compagnia l’utilizzo di un software che segnalerà gli account condivisi da non conviventi, i malcapitati saranno dunque costretti a pagare un sovraprezzo.

Questa nuova policy, certamente destinata a creare malumori tra gli abbonati riguarderà sia i profili standard che quelli premium. La nuova tariffa inizialmente verrà testata in Sud America, saranno infatti gli abbonati di Cile, Costa Rica e Perù a subire per primi la maggiorazione. Tuttavia se dovesse avere successo, la grande N estenderà ben presto questa formula a tutta la clientela.

Come viene riportato sul sito, saranno due le possibili soluzioni tra le quali scegliere:

  1. Aggiungere un membro extra: I membri dei nostri piani (rivolto ai membri Standard e Premium) saranno in grado di aggiungere un account secondario per un massimo di due persone con cui non vivono – ognuno con il proprio profilo ad un prezzo inferiore che, pur variando a seconda del paese e della valuta, al momento si attesta sui 3 dollari.
  2. Trasferire il profilo a un nuovo account: I membri di un account (rivolto ai membri Basic, Standard e Premium) possono consentire alle persone che condividono le proprie credenziali di trasferire le informazioni del profilo a un nuovo account o a un sotto account Extra Member, mantenendo così la cronologia di visualizzazione, La mia lista e le raccomandazioni personalizzate.

Netflix: è finito il tempo delle mele

Le azioni di Netflix il 14 Marzo costavano “soltanto” 331 l’una, cifra che farebbe fare i salti di gioia a moltissimi imprenditori ma che per il colosso dello streaming rappresenta la più bassa dal 20 Marzo 2020. Il periodo pandemico ha infatti segnato un vero e proprio exploit per il settore dello streaming.

Netflix

Le politiche di lockdown adottate più o meno in tutto il mondo hanno trasformato il “binge watching” (guardare quasi compulsivamente un episodio dopo l’altro di una serie o di un programma televisivo) nel passatempo preferito di milioni di persone. Ciò ha chiaramente spinto gli operatori di mercato a rivolgersi a chi produceva e distribuiva quei contenuti on-demand facendo lievitare esponenzialmente il prezzo delle azioni.

Adesso che il peggio sembra essere passato i prezzi si stanno attestando su un prezzo che potremmo definire standard. La guerra agli abbonamenti condivisi va pertanto letta come un tentativo della compagnia di far fronte al calo degli iscritti con un aumento di introiti, non a caso di recente la grande N ha scelto anche di aumentare il costo degli abbonamenti in UK e in Irlanda.

Chi è l’assassino?

I primi indiziati sono sicuramente i concorrenti, fino a pochi anni fa Netflix aveva il dominio incontrastato del mercato, adesso deve trovarsi a fronteggiare una schiera di rivali sempre più folta e aggressiva. Questo nuovo modo di fruire i prodotti audiovisivi sta spingendo di recente sempre più aziende del settore a creare la propria piattaforma di streaming e a rimuovere i propri contenuti da Netflix danneggiandola dunque su due fronti.

Proprio in questi giorni tra le altre cose L’antitrust Americano ha dato l’autorizzazione all’acquisto dello storico colosso del cinema americano Metro-Goldwyn-Mayer da parte di Amazon. Da adesso in poi la già nutrita piattaforma di Jeff Bezos potrà annoverare tra le proprie fila 4000 nuovi film, vincitori in totale di 180 premi oscar, diventando un competitor ancora più insidioso per Netflix

Oltre alle rapanti compagnie del tech però pare anche che stia tornando in auge un nuovo rivale dato troppo spesso per moribondo. I risultati ottenuti al box office da prodotti come l’ultimo Batman e Spiderman no way home sembrano infatti indicare che almeno per una certa tipologia di film gli spettatori scelgano ancora di uscire di casa e andare in sala, abbandonando dunque il campo di battaglia preferito da Netflix: il divano.