Criptovalute: quali considerare nel 2022
Era il 2009 quando Bitcoin fece la sua comparsa sul mercato, con un valore di poco superiore allo zero. La storica criptovaluta è stata fondata da uno o più individui, ad oggi ancora sconosciuti, noto o noti con lo pseudonimo “Satoshi Nakamoto”. Si è ipotizzato che la creazione di questa moneta digitale sia stata una risposta alla crisi economica globale del 2007-2008.
Oggi, meno di tredici anni dopo, Bitcoin sfiora i 40.000 dollari, dopo aver toccato il suo record storico di quasi 70.000 dollari soltanto pochi mesi fa. Sulla scia del successo di Bitcoin, negli ultimi anni sono state create migliaia di criptovalute e, tra la quantità di opzioni disponibili e i forti alti e bassi sofferti dal mercato negli ultimi mesi, può risultare difficile orientarsi tra le varie opzioni: cerchiamo di fare ordine.
La blockchain
Innanzitutto, riepiloghiamo brevemente come funzionano le criptovalute. Si tratta di monete digitali basate sulla blockchain, una sorta di registro informatico peer-to-peer contenente dati e informazioni (come ad esempio transazioni) che vengono aggiornate in maniera aperta e condivisa e rese sicure dall’utilizzo della crittografia, senza che vi sia la necessità di un ente centrale di controllo. Le criptovalute, insomma, non sono regolate dai governi, bensì soltanto dall’ente che le emette; questo è uno dei motivi principali per cui hanno conosciuto una crescita esponenziale ed estremamente rapida.
Le applicazioni
Sempre più settori a livello globale stanno riconoscendo e mettendo a frutto le potenzialità delle criptovalute, investendo in esse e accettandole accanto ai metodi di pagamento tradizionali. Aziende di fama mondiale del calibro di Microsoft, Tesla, MasterCard, Amazon e molte altre, infatti, hanno già iniziato a incorporare le valute digitali nei loro servizi. Anche il settore dei siti legali di gioco online guarda alle criptovalute con sempre maggiore interesse, in quanto si tratta di un metodo di pagamento efficiente, rapido, soggetto a commissioni irrisorie e rispettoso della privacy degli utenti.
Anche in Italia naturalmente è possibile acquistare e utilizzare criptovalute, nonostante il nostro Paese sia uno degli Stati europei che si trova più indietro in questo senso. Uno dei metodi più diffusi per acquistare le valute digitali consiste nel creare un account su una piattaforma di scambio di criptovalute (come ad esempio Coinbase) e acquistarle utilizzando una carta di credito o di debito. Le criptovalute devono poi essere depositate in un wallet, ossia un portafoglio digitale usato per inviare, ricevere e memorizzare valute virtuali.
Le criptovalute da considerare nel 2022
Nonostante il suo valore di mercato non sia esattamente abbordabile, Bitcoin si conferma una delle opzioni migliori per un investimento a lungo termine; lo stesso vale per Ethereum, la seconda criptovaluta più popolare a livello internazionale. La differenza principale tra le due è che Bitcoin si propone come alternativa al denaro tradizionale e come una riserva di valore, tanto da essersi guadagnata il soprannome di “oro digitale”, mentre Ethereum esiste per finanziare la creazione degli Smart Contract (cioè dei “contratti” virtuali le cui condizioni sono specificate sotto forma di codice informatico, che permettono scambi di denaro senza bisogno di intermediari) e di applicazioni decentralizzate. È importante ricordare che esiste la possibilità di acquistare anche soltanto delle frazioni di queste valute, qualora non si potesse o volesse acquistare un intero token.
In termini di criptovalute decisamente più economiche, oltre che meno rischiose, USD Coin è un cosiddetto “stablecoin”, ossia una valuta digitale associata a un asset stabile (ad esempio, strumenti finanziari o valute legali specifiche): in questo caso, USD Coin è ancorato al valore del dollaro statunitense. Sempre su questo fronte abbiamo Terra, una rete blockchain specializzata nella creazione di stablecoin, il cui token nativo si chiama LUNA.
Un’altra valida opzione di investimento è costituita da Cardano, una valuta fondata da Charles Hoskinson (che è anche il co-fondatore di Ethereum) e che ha come obiettivo primario quello di riunire in un’unica moneta le migliori funzionalità di Bitcoin, Ethereum e Litecoin. Si tratta inoltre di una valuta ecosostenibile, in quanto mette al primo posto il risparmio energetico e il rispetto dell’ambiente: due aspetti estremamente importanti nel contesto delle criptovalute, considerando l’enorme quantità di energia necessaria per il mining e per le transazioni di Bitcoin.
Binance Coin, la valuta ufficiale della piattaforma di scambio Binance, è un’altra criptovaluta estremamente popolare e dalle grandi potenzialità. La moneta si basa su una tecnologia all’avanguardia, la stessa di Ethereum, e permette di ottenere sconti sui servizi offerti da Binance, di pagare commissioni sulla piattaforma e anche di accedere alle sue funzionalità più avanzate.
Sul versante più rischioso ci sono poi i Meme Coin, delle criptovalute nate quasi per gioco che, come suggerisce il loro nome, si basano sui meme più popolari di internet. Si tratta di monete virtuali estremamente volatili, il cui valore può aumentare esponenzialmente o crollare molto velocemente, in base al grado di interesse suscitato nella community online. I Meme Coin con la maggiore capitalizzazione di mercato sono Shiba Inu e Dogecoin, che hanno aperto la strada ad un gran numero di Meme Coin a tema canino. Quando si parla di criptovalute in generale, e di Meme Coin in particolare, è sempre molto importante fare attenzione ai potenziali rischi di frode.
Ad oggi l’offerta di criptovalute sul mercato è quindi più vasta che mai e, sebbene le monete digitali più affermate come Bitcoin ed Ethereum e gli stablecoin offrano qualche sicurezza in più, è importante fare sempre scelte informate e tenere a mente che si tratta di investimenti ancora non regolamentati.