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Metodo Toyota: cos’è e quali sono le caratteristiche

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Per le imprese, grandi, medie e piccole, curare l’innovazione rappresenta un modo per essere al passo con i tempi. In grado di incidere sulla produttività, su un ambiente di lavoro dinamico e più vivibile, nonché, naturalmente sul fatturato.

Una delle soluzioni più interessanti per quanto riguarda l’innovazione organizzativa, la quale si riferisce alle innovazioni aziendali introdotte per trasformare il modello organizzativo, è il cosiddetto Metodo Toyota.

Conosciuto anche come Toyota Production System (o più semplicemente TPS) si tratta di un modello strategico volto all’organizzazione della produzione. È stato realizzato in modo da fornire un’alternativa a quanto predisposto da Henry Ford, colui che ha standardizzato la produzione di massa con l’assunzione della catena di montaggio.

In questo articolo vi raccontiamo qualcosa di più su questo tipo di pratica, apprezzata, diffusa e ancora attuale, mostrandovi meglio di cosa si tratta.

Metodo Toyota: di cosa si tratta

Il Metodo Toyota sviluppato nel decennio che va dal 1940 al 1950 da alcuni manager della nota casa giapponese, i quali hanno iniziato ad adottare il concetto base di “fare di più con meno”. Come? Utilizzando le risorse già disponibili, così da ottimizzare la produttività all’interno della pratica.

Il successo della Toyota, e la capacità di resistere anche in seguito alle dure perdite conseguite durante la Seconda Guerra Mondiale, testimoniano come il modello risulti effettivamente efficace.

Metodo Toyota

Le caratteristiche principali

Nel Metodo Toyota, ed è una delle differenze cruciali rispetto a quello di Ford, la gerarchia tradizionale viene messa da parte a favore dell’introduzione di pratiche basate sulla collaborazione.

La fabbrica diventa, di conseguenza, il luogo ideale per quanto riguarda la ricerca e lo sviluppo. I lavoratori di tutti i settori sono considerati come persone che hanno un proprio valore e una particolare professionalità, fatta di idee e competenze, in virtù delle quali si trovano a partecipare al processo di innovazione.

In questo modo il lavoro di squadra è maggiormente assicurato, attraverso il conseguimento di un ambiente in cui si lavora volentieri e i talenti prodotti dall’azienda hanno voglia di continuare a restare per raggiungere un obiettivo, di sviluppo e fatturato, che diventa comune.

Cosa significa “fare di più con meno”

Tradotto in termini obiettivi, “fare di più con meno”, con il modello realizzato da Toyota significa:

  • Riduzione dei sovraccarichi.
  • Limitazione delle inconsistenze.
  • Eliminazione degli sprechi.
  • Risultati conseguiti nel modo più semplice possibile.
  • Massima flessibilità e assenza di stress.

I cinque obiettivi della metodologia vedono un’azione importante rispetto agli sprechi che sono definiti secondo sette categorie: sovra-lavorazione, sovra-produzione, ri-lavorazione, giacenza, intelletto, trasporto e movimento.

Il Metodo Toyota presenta i cosiddetti Toyota Way, ovvero i principi che ne stanno alla base. La volontà primaria è quella di effettuare un miglioramento continuo, anche per quanto riguarda il business, che viene portato avanti nell’ottica dell’innovazione e dell’evoluzione. Le decisioni vengono prese attraverso la ricerca di fonti autorevoli e capaci di andare alla radice.

Infine, non mancano i principi relativi al rispetto delle persone, secondo una vision in grado di dare risultati duraturi e nel segno della partnership. Un approccio organizzativo il cui fine è quello di far durare (e crescere) l’azienda a lungo nel tempo. Un discorso quanto mai valido in un mercato come quello moderno, quanto mai veloce e che per questo rischia di portare a perdersi nella  frenesia.

Metodo Toyota