Il salario minimo è stato introdotto in Germania per la prima volta nel 2015 per garantire che i lavoratori dipendenti, che lavoravano a tempo pieno, guadagnassero abbastanza per sostenere un livello dignitoso di vita. Prima del 2015 le imprese non erano vincolate a nessun limite minimo per quanto riguarda la retribuzione dei loro collaboratori.
Il salario più basso, legale in Germania, ammonta attualmente a 9,82 euro e dal 1º luglio salirà a 10,45 euro, per poi arrivare dal 1º ottobre 2022 a 12 euro. In questo modo verrà adeguato anche il salario per studenti o tirocinanti che da 450 euro al mese salirà a 520 euro. Questo livello salariale minimo corrisponde a circa il 60 per cento della media salariale in Germania, un parametro raccomandato dalla Commissione europea per orientare il calcolo del salario minimo adeguato in ogni paese.
Successivamente, la commissione salariale minima tedesca dovrebbe decidere in merito ai futuri aumenti, a partire dal 10 gennaio 2024. Alla data odierna, in una settimana di 38 ore, i lavoratori dipendenti hanno raggiunto una retribuzione mensile pari a 1.550 euro in Germania (lordo). Dall’introduzione del salario minimo, è illegale pagare ai dipendenti un salario orario inferiore. Tale norma si applica a tutte le persone che in Germania lavorano con un’impresa, indipendentemente dalla loro attività.
L’aumento del salario dovrebbe contribuire a creare condizioni di concorrenza eque e funzionanti, in quanto il salario minimo contrasta la concorrenza predatoria che utilizza come strumento un livello più basso delle retribuzioni. Per le imprese che impiegano lavoratori con salari minimi, un salario minimo legale più elevato significa un aumento dei salari e di conseguenza dei costi di produzione.
Tuttavia, l’esperienza acquisita in materia di salario minimo in Germania dimostra che le aziende sono riuscite ad adeguarsi all’aumento dei costi salariali e che ciò non ha avuto effetti negativi sostanziali sulla situazione della concorrenza dell’economia nel suo complesso. Oltre al salario più basso legale, che in linea di principio si applica a tutti i settori e a tutte le regioni, esistono anche salari minimi settoriali. Il salario minimo settoriale è negoziato nell’ambito di una contrattazione collettiva tra sindacati e datori di lavoro e successivamente dichiarato universalmente vincolante. In altre parole, è attuato da tutte le aziende di un settore. I salari minimi di categoria si applicano a tutti i lavoratori del settore interessato – indipendentemente dal fatto che il loro datore di lavoro abbia un contratto collettivo o meno.
Nella regione germanofona, la Germania è l’unico paese che finora ha recepito una legge completa sul salario minimo. In Austria e in Svizzera esistono misure vincolanti che promuovono un pagamento più equo, ma non leggi sul limite inferiore del salario orario.
In Austria si fa affidamento sulle norme settoriali. Non tutti i lavoratori dipendenti hanno automaticamente diritto a un salario minimo per ora di lavoro, in quanto non viene definita per legge una soglia salariale minima generale. Per la maggior parte dei settori esistono tuttavia contratti collettivi (VPC) che definiscono un minimo per settore.
I contratti collettivi settoriali sono negoziati dalla Camera di commercio con le organizzazioni professionali interessate e con la Confederazione sindacale austriaca (ÖGB). Sulla base di un accordo tra la Camera di Commercio e la ÖGB, attualmente nessun limite inferiore al salario in un contratto collettivo (KV) è inferiore a 1.500 euro al mese. Poiché praticamente tutti i KV prevedono 14 salari all’anno, il salario minimo è di 1.750 euro al mese. In virtù dell’adesione legale alla ÖGB, circa il 98% dei lavoratori in Austria percepisce un salario minimo.
Anche in Svizzera non esiste un salario minimo regolamentato a livello nazionale. In un referendum svoltosi nel 2014, la maggioranza degli svizzeri ha votato contro la regolamentazione. Tuttavia, a seguito delle pressioni esercitate dai sindacati, negli anni successivi in alcuni cantoni si sono potute stabilire soglie salariali vincolanti. Tra questi figurano i Cantoni di Neuchâtel, Giura, Ginevra, Città di Basilea e Ticino. Le soglie salariali variano da un cantone all’altro e si passa da 19 franchi (corrispondenti a 17,15 euro) in Ticino fino a 23 franchi (corrispondenti a 21,18 euro) a Ginevra.